ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Caterina Sforza di Forlì (FC) - 1A, 2A

Scopriamo l’autobiografia e il memoir Un viaggio dentro le nostre emozioni

Gli alunni della Caterina Sforza hanno esplorato due forme di scrittura, raccontando episodi della loro vita «Le parole non solo descrivono la realtà, ma anche il nostro mondo interiore. È bello condividerlo con gli altri»

La classe 1ªA della scuola secondaria di primo grado è diventata il luogo dove le esperienze di vita si intrecciano con la voglia di crescere, di scoprire e di esplorare il mondo che ci circonda. Noi ragazzi stiamo vivendo un periodo di transizione, di cambiamento e, allo stesso tempo, di grande apertura mentale. In questo contesto, è stato interessante riflettere su come, tra le molteplici attività didattiche, la scrittura creativa si proponga come una delle esperienze più coinvolgenti e formative. Tra le varie forme di scrittura, una delle più potenti e affascinanti è sicuramente l’autobiografia e il memoir. Nel nostro caso, abbiamo avuto la fortuna di partecipare a un’attività che ci ha permesso di immergerci nella scrittura autobiografica e nel genere del memoir, cercando di raccontare le nostre storie personali, ma anche di capire come gli altri percepiscono la nostra vita attraverso i ricordi. La prima domanda che ci siamo posti è stata: «Cos’è un’autobiografia?».

L’autobiografia è una narrazione in prima persona della propria vita, un racconto intimo che l’autore decide di scrivere per rivivere e condividere momenti significativi.

L’autobiografia è un resoconto dettagliato, ma anche soggettivo, che include episodi, emozioni e riflessioni personali. Il memoir, invece, si concentra su un periodo o su una serie di eventi, che l’autore considera importanti. Durante il nostro percorso, la nostra insegnante ci ha proposto di scrivere una parte della nostra vita, qualcosa che avesse un significato speciale per noi. Non dovevamo limitare il nostro racconto a eventi straordinari, ma anche a momenti più semplici, che, tuttavia, avessero un peso emotivo importante. Ci ha chiesto di scegliere un ricordo e di trasformarlo in una storia, utilizzando il nostro punto di vista.

Un’esperienza che sembrava semplice, ma che si è rivelata complessa. Il primo passo è stato quello di riflettere su cosa volessimo raccontare. C’è chi ha scelto di descrivere un viaggio, un incontro speciale, o un momento di solitudine.

Non è stato facile, perché spesso i ricordi più importanti sono anche i più difficili da raccontare, quelli che ci costringono a mettere a nudo le nostre emozioni. Una volta scelto il ricordo, siamo passati alla scrittura. E qui è iniziato il bello: il lavoro di selezione delle parole, di ricerca dei dettagli che potessero rendere il nostro racconto vivo.

Per esempio, nel mio caso, ho deciso di scrivere di una giornata passata con i miei nonni. Ho cercato di descrivere l’atmosfera della loro casa, il calore della cucina, il profumo dei biscotti. Durante questo processo, ci siamo resi conto che la scrittura autobiografica è anche un mezzo per comprendere noi stessi. Quando, alla fine del lavoro, abbiamo letto i nostri testi ad alta voce, è stato come se ci fosse un legame invisibile che ci univa, un filo di emozioni che attraversava tutte le storie. Alcuni di noi hanno raccontato momenti di difficoltà, altri di gioia pura. Alcuni hanno scritto di esperienze divertenti, altri di emozioni più intime e fragili. Ogni racconto era una finestra che ci permetteva di vedere una parte della vita dell’altro, spesso nascosta dietro la superficie.

Le parole, infatti, non solo descrivono il mondo che ci circonda, ma anche il nostro mondo interiore.

Attraverso la scrittura, si diventa in qualche modo più consapevoli di se stessi, e si apre una porta che permette di entrare nelle vite degli altri. L’esperienza di scrivere un’autobiografia o un memoir è stata una vera e propria riflessione sul nostro passato. La scrittura autobiografica e il memoir ci hanno permesso di esplorare emozioni nascoste e di scoprire quanto sia bello condividere ciò che siamo con gli altri. Questa esperienza è stata un piccolo passo per imparare a raccontare noi stessi, e soprattutto a scoprire quanto sia importante raccontare.

Classe 1ªA

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