ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Primaria M. Montessori di Fano  (PU) - 5A, 5B, 5C

«Le offese peggio delle botte Ecco come ribellarsi al bullismo»

Il racconto di alcune vittime: «Rabbia, tristezza e tanta paura all’inizio» Un consiglio utile: «Arrivando nella scuola Secondaria cercate di fare nuove amicizie»

Schermo usato come barriera, isolamento, vittime che si sentono sbagliate e difficoltà a parlare.

Questo è il mondo del bullismo che vi stiamo per raccontare attraverso l’intervista ad alcuni ragazzi di una scuola secondaria.

Che tipo di emozioni si provano quando subisci bullismo? «Soprattutto rabbia e tristezza – raccontano con sincerità – ma anche tanta paura, a volte. Spesso ci si tiene dentro tutte queste emozioni e si rischia di reagire poi in modo aggressivo con gli amici».

Vi spaventa di più il cyberbullismo o quello fisico? «Forse quello digitale – spiegano – perché non si sa chi c’è dietro lo schermo, non ci si può difendere e le parole a volte feriscono più delle botte. Inoltre, se vengono pubblicati video e foto con contenuti personali, non si possono più cancellare e fermarne la diffusione, che diventa inarrestabile».

C’è differenza nel modo di bullizzare tra maschi e femmine? «In genere le ragazze tendono ad isolare chi vedono “strana” o diversa oppure per competizione se pensano che qualcuna sia più carina o più brava di loro. A causa dell’ isolamento prolungato, alcune di coloro che vengono escluse, mostrano difficoltà a fare amicizia per tanto tempo perché pensano di essere loro il problema. Di recente abbiamo visto uno spettacolo che ci ha fatto molto riflettere: un ragazzo in particolare, portava in scena a teatro ciò che aveva realmente vissuto, veniva bullizzato infatti dai compagni della squadra di calcio, i quali lo picchiavano, gli rubavano le cose e gliele rompevano. In generale comunque possiamo dire che il bullismo dei maschi è più fisico, mentre quello delle ragazze tende all’esclusione».

Come ci si può difendere dai bulli? «Il maggior aiuto viene dato da chi ha vissuto queste esperienze perché riesce a capire quello che si prova. Anche se informandosi e tentando di mettersi nei panni degli altri, si può comunque comprendere chi sta soffrendo ed intervenire per aiutarlo. Tutti i ragazzi comunque concordano che il modo migliore per risolvere il problema è parlare con un adulto (genitori e insegnanti) o con gli amici». Insomma é importante parlarne? «Sì, è proprio quello che è successo ad un nostro conoscente. Per tanto tempo è stato bullizzato poi sono intervenute le famiglie e gli insegnanti: con il loro aiuto la situazione si è risolta e oggi questi due ragazzi sono amici. È importante intervenire il prima possibile altrimenti la situazione diventa troppo pesante per chi la subisce. Se possiamo darvi un consiglio, quando arriverete alla scuola secondaria, cercate di fare nuove amicizie e non restate solo con gli amici che già conoscete. La cosa importante è non giudicare gli altri prima di conoscerli, un libro non si giudica mai dalla copertina».

Classe 5ª C

 

Noi ragazzi delle classi quinte abbiamo visto alcuni video che affrontano le dinamiche legate al bullismo e al cyberbullismo. In particolare abbiamo scelto di riflettere su quello di David Fabbri, vittima di bullismo sin dalla terza elementare. Tutto è iniziato quando ha cambiato scuola, apparso da subito diverso e fragile agli occhi dei compagni, è stato preso in giro, deriso e addirittura picchiato a sangue nella palestra della scuola. Ci siamo stupiti molto guardando questo video, per come David è riuscito ad aiutare famiglie e ragazzi con questo importante consiglio: «Parlare, parlare e parlare, perchè condividere i problemi alleggerisce il peso che si ha dentro». Per il suo altruismo e il suo impegno verso le persone che, come lui sono state vittime di bullismo, è stato proclamato Alfiere della Repubblica dal Presidente Sergio Mattarella.

Gli alunni della 5A e 5B

 

Martedì 11 febbraio 2025 nella nostra scuola primaria “M. Montessori” di Fano, sono venuti un maresciallo e un ufficiale dell’Arma dei Carabinieri per spiegarci la differenza tra bullismo e cyberbullismo. Inoltre hanno parlato di come avviene nella realtà un atto di bullismo: ci siamo resi conto di quanto possa far male anche solo un insulto o le risate di qualche compagno. La vittima del bullo inizia ad avere paura e perciò è costretto a cambiare le sue abitudini di vita quotidiane.

Grazie alle loro parole ed esperienze abbiamo riflettuto in particolare sul fatto che ci sono tante possibilità per essere complici di un atto di bullismo: chi vede e non interferisce, gli amici del bullo che al posto di informare un adulto, ridono e prendono in giro la vittima o, ancora peggio i genitori che lo giustificano.

Con l’arrivo dei social e di internet il cyberbullismo si diffonde sempre di più. Se qualcuno ci fa una fotografia o un video e lo pubblica senza il nostro consenso, commette un reato di cyberbullismo e come tutti i reati sono puniti dalla legge. Se siamo troppo piccoli per essere condannati, ne dovranno rispondere i nostri genitori. L’incontro è stato educativo ed interessante.

Dopo questa esperienza sappiamo cosa dire e come comportarci in caso di bullismo e cyberbullismo.

Gli alunni della 5°A e B

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