ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Bertinoro di Bertinoro (FC) - 1D

Dialogo aperto tra generazioni «Genitori, siate più comprensivi»

Gli studenti della scuola di Bertinoro si sono interrogati sul loro rapporto quotidiano con mamma e papà «Basta con le stesse domande, sono faticose e interminabili. Lasciateci vivere con leggerezza la nostra età»

Dicono che noi adolescenti non amiamo parlare soprattutto con gli adulti, in generale, ed i genitori in particolare. Ma se provaste a mettervi nei nostri panni siamo sicuri che anche voi, come noi, trovereste difficoltà a rispondere alle ripetute domande che spesso, soprattutto voi genitori, quotidianamente ci ponete. Noi abbiamo provato a fare un elenco di quelle più comuni e ripetitive con le risposte che, solitamente, diamo ma anche con quelle che vorremmo darvi. Questo articolo è stato scritto da noi ragazzi della classe 1ªD per rendere partecipi i genitori del nostro stato d’animo, in quanto spesso veniamo sgridati per le risposte ’poco gradite’ che diamo alle loro estenuanti domande.

Eccone alcune: «Cosa hai fatto oggi a scuola?». «Niente». Questo, in realtà, significa che mi hanno interrogato sette volte, ho preso cinque note e ho fatto tre verifiche.

«Perché non leggi mai un libro?».

«Boh». Questo significa che fino a tre secondi fa stavo leggendo, ma tu sei entrato proprio nel momento in cui stavo guardando la tv. «Perché stai sempre al telefono?». «No, non è vero!!». Questo significa che tu vedi solo quando sono al telefono e di conseguenza mi rimproveri; tuttavia quando leggo un libro non mi dici nulla. «Perché non metti mai a posto?». «Perché ho già messo a posto prima che entrassi nella mia camera!». In realtà noi vorremmo rispondere ponendo esattamente la stessa domanda. «Com’è andata a scuola?». «Tutto bene». La risposta che vorremmo invece dare è: «Ho preso un richiamo, una nota, c’è stata una rissa e mi sono fatto un mega livido nel sedere». «Perché non mangi?». «Perché non mi piace, però lo assaggio». A dire il vero vorremmo rispondere che non lo mangio perché avevi detto che avresti preparato un’altra cosa, molto più appetitosa. «Stai studiando?». «Sì, ovvio che stia studiando!». A dire il vero la risposta, più plausibile potrebbe essere: «No, sto volando sulla Luna». Quando è da un minuto che guardi la televisione: «È da troppo tempo che guardi la tv!».

«Ma…»: se tu mi vedi alla tv non vuol dire che sono qui attaccato da più di due ore! «Perché al posto di rilassarti non mi aiuti a sistemare la casa?». A questa domanda, generalmente, noi rispondiamo così: «Va bene, adesso vi aiuto». In realtà vorremmo darvi come risposta un’altra. Vorremmo dirvi che oggi abbiamo avuto tre verifiche, due interrogazioni e sono tutte andate malissimo e vorremmo solo essere lasciati in pace.

«Perché non ci fai conoscere i tuoi amici?». In realtà ecco come rispondiamo: «Perché sono dei criminali, sono stati in carcere cinque anni e potrebbero rapirti appena ti vedono e venderti al mercato nero». Queste sono solo alcune delle interminabili domande che giornalmente ci ponete. Se anche noi iniziassimo a rivolgervi qualche quesito? Voi come reagireste? Potremmo, ad esempio, chiedervi perché quando puliamo la nostra camera non entrate mai e quando invece decidiamo di riposarci un po’ guardando il telefonino o semplicemente stando distesi sul letto voi lo notate subito? Oppure perché quando i nostri amici ci scrivono voi, prontamente, ci chiedete cosa stiano dicendo e invece quando lo fanno i vostri colleghi non possiamo sapere niente? Non è una gara a chi fa più domande, ma vorremmo poter vivere con più leggerezza le nostre giornate senza dover dare troppe risposte impegnative.

Per tutti i genitori che leggeranno quest’articolo: speriamo che possiate essere più comprensivi nei riguardi dei vostri figli. Provate a non farci sempre le stesse domande ogni giorno perché, talvolta, sono davvero stancanti e pesano sulle nostre giornate spesso già faticose e interminabili. Ricordate, però, che nonostante le vostre strane e incomprensibili domande, vi vorremo sempre un mondo di bene e, sicuramente, quando saremo adulti vi ringrazieremo anche per avercele fatte!

classe 1ªD

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