Luigi Garlando si racconta «Un libro mi ha cambiato la vita»
L’intervista degli studenti dei Salesiani all’autore di volumi per ragazzi e giornalista sportivo «Alle medie facevo temi orribili. Al liceo ecco la svolta con l’opera ’Non sparate sui narcisi’»
’Le classi seconde e terze medie dell’Istituto Salesiani hanno intervistato Luigi Garlando, scrittore e giornalista sportivo, autore di libri per bambini e ragazzi.
Cosa l’ha spinta a iniziare a leggere? «Alle medie per la mia professoressa scrivevo temi orribili. Se non per dovere, non leggevo nessun libro. Al liceo mi hanno assegnato la lettura del libro ’Non sparate sui narcisi’ di Luigi Santucci, che trovai molto avvincente. Iniziai a ‘stalkerare’ l’autore finché non mi invitò a casa sua e mi regalò una copia autografata del libro. Da lì è cambiato tutto».
Cosa fa prima di iniziare a scrivere? «Butto giù le idee su un foglio, poi creo una mappa su ogni personaggio e una scaletta per ogni capitolo. Questo mi aiuta a riordinare le idee, a capire come si atteggiano i personaggi e a collegare i capitoli».
Come ha iniziato a scrivere libri per ragazzi? «Ho sempre amato raccontare storie e da giornalista sportivo mi sono accorto che il calcio è un linguaggio universale. Così ho unito la mia passione per lo sport con la scrittura, cercando di trasmettere valori ed emozioni, ed è nata la serie Gol!, edita dalla casa editrice Piemme nella collana ’Il Battello a Vapore’. Credo molto nei valori dello sport: rispetto, lavoro di squadra, coraggio di inseguire i sogni. Tento di raccontare storie che possano insegnare senza mai annoiare. Prendo ispirazione ciò che vedo e vivo».
Qual è stato più difficile da scrivere? «’Per questo mi chiamo Giovanni’, perché racconta una storia vera.
Parlare di mafia ai ragazzi non è semplice, ma volevo farlo nel modo giusto, con parole che potessero colpire. Ho sentito una grande responsabilità nel far conoscere ai giovani la storia di Falcone».
Preferisce il lavoro da scrittore o da giornalista? «Mi piacciono entrambi, ma il lavoro da scrittore mi lascia più tempo. Da giornalista, devo scrivere subito ciò che succede e raramente posso godermi il privilegio di guardare la partita».
Come si è sentito quando ha intervistato Ibrahimović? «Quando sono andato a casa sua mi sono divertito e sono rimasto impressionato dal fatto che, nonostante in questo libro si definisca sempre come un dio, si è rivelata una persona umile».
Ha mai pensato di fare un film tratto da un suo libro? «Presto uscirà un film ispirato da «Per questo mi chiamo Giovanni».
E poi mi piacerebbe poter aiutare nella creazione di un film dedicato alle ’Cipolline’».
Quale consiglio dà a chi di noi vuole diventare scrittore o giornalista? «Leggete tanto, osservate il mondo con curiosità e scrivete qualche riga ogni giorno. Non abbiate paura di sbagliare: ogni errore è un passo avanti per migliorarsi».
Classe 3 C
«Narrativa in scatola»: una sfida con cui si racconta un libro attraverso oggetti, disegni, fotografie contenuti in una scatola, abbellita con decorazioni attinenti al romanzo. Per farlo, abbiamo dovuto usare solo materiali di riciclo. Tra le scatole, ’Siamo come scintille’ di Luigi Garlando, romanzo che tratta di Scià, un’instapoet di 16 anni, che ha due milioni di follower grazie ai tour reading in spiaggia, e di Gregorio, uno scrittore di mezza età che, oltre a un bestseller pubblicato da giovane, sembra non avere più niente da dire.
Il loro incontro avvicina due generazioni apparentemente lontane, ma unite dall’amore per la poesia. Ecco che nella scatola sono comparsi un cellulare inutilizzato, simbolo dei social, un piccolo libro di poesie e una moto giocattolo, simbolo del mezzo usato dalla giovane per spostarsi durante i tour.
Le scintille disegnate sulla scatola rispecchiano lo spirito di Scià.
«Gli uomini passano, le idee restano e continuano a camminare sulle gambe di altri uomini». ’Per questo mi chiamo Giovanni’ di Luigi Garlando è un libro per ragazzi che parla di mafia e l’autore Luigi Garlando è riuscito a far arrivare ai ragazzi una tematica così importante e un personaggio come Giovanni Falcone. Con il libro, abbiamo potuto comprendere la mafia e la sua struttura, attraverso le similitudini che Garlando usa per spiegare al piccolo Giovanni la sua Palermo. Al centro la vita del magistrato Giovanni Falcone, che ha combattuto la mafia e che è stato ucciso. Il protagonista del libro è Giovanni, un bambino di dieci anni che nel giorno del suo compleanno riceve un regalo speciale da suo padre: una gita di un giorno per la città, durante la quale gli racconta la storia di Bum, il suo scimpanzé di peluche con gli arti bruciati. Tappa dopo tappa, viene spiegata a Giovanni la vita del suo omonimo e le sue eroiche imprese. L’autore è riuscito a spiegare un argomento così difficile con le parole adatte.
Attraverso il dialogo tra Giovanni e suo padre, abbiamo capito quanto sia importante non rimanere indifferenti di fronte alle ingiustizie e avere il coraggio di agire, anche quando sembra difficile.
Consigliamo questo libro a tutti i ragazzi dalla quinta elementare alla terza media perché è una lezione di vita.