ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Giovanni Paolo II di Osimo (AN) - 3BOS

«Sogno la pace nel mio Paese per tornare a giocare con gli amici»

Mentre continua la guerra tra Israele e Palestina ci siamo messi nei panni di un ragazzo di Gaza Vive in un rifugio che si trova due metri sotto terra senza acqua corrente e neanche elettricità

In questo momento storico in cui infervora la guerra tra Israele e Palestina ci siamo messi nei panni di un ragazzo di Gaza. Ogni giorno mi sveglio con la paura che domani il mio rifugio, che condivido con mia madre, mia nonna e mio zio, venga bombardato. Di mio padre non sappiamo nulla, un giorno gli israeliani ci hanno minacciato e ci hanno detto che una persona della nostra famiglia doveva andare con loro, altrimenti ci avrebbero uccisi tutti. Ogni giorno prego per lui, ma ancora non sappiamo se lo hanno ucciso o se è ancora vivo. Ora vi porto a fare un piccolo tour nel nostro accampamento.

Il rifugio si trova due metri sotto terra; dentro ci sono due materassi e un vecchio armadio con alcuni vestiti, non abbiamo acqua corrente e neanche elettricità. Usiamo soltanto delle candele per avere un po’ di luce la notte. Poco tempo fa ho sentito la grande idea di Donald Trump, molto fantasiosa: ci vuole mandare in Egitto o in Giordania per un po’ di tempo, per poi costruire a Gaza una riviera, simile a Portofino o Dubai.

Io sarei anche contento di andar-mene dal mio rifugio, poi qua c’è la guerra… Però non siamo sicuri che là ci daranno una casa.

Inoltre, Trump ha detto che prima o poi torneremo nella riviera da sogno. Io sono un po’ contrario, perché non voglio lasciare il mio paese e per certi altri versi sono favorevole a questa idea futuristica, in quanto vorrei che la guerra finisse presto. In realtà sogno solo la pace nel mio paese, per tornare a giocare e stare in compagnia dei miei amici. Gli americani hanno avuto anche un’altra idea che mi ha stupito: Elon Musk ha detto che vuole rendere Marte un luogo abitabile grazie a SpaceX, vuole creare una colonia autosufficiente entro il 2050, utilizzando le Starship, che possono trasportare migliaia di persone e risorse.

Magari un giorno vivrò su Marte! All’inizio ho pensato che fosse una grandissima idea, ma dopo ci ho riflettuto, forse è un po’ pericoloso.

Comunque noi non conosciamo bene Marte, quindi ci sarebbero anche molti rischi. Io sulla Terra mi trovo bene ma, per colpa del cambiamento climatico, probabilmente tra qualche anno non sarà più così. In conclusione, posso dire che una volta finita la guerra sarei già molto felice, perché vivrei come un ragazzo normale e questo è il mio sogno più grande, spero che prima o poi si realizzi. Certo andare su Marte sarebbe un’esperienza bellissima, potrebbe piacermi ancor di più che abitare sulla Terra, ma per ora non è una cosa importante.

 

Quando il premier israeliano Netanyahu ha fatto visita alla Casa Bianca, il presidente Trump ha lanciato un’idea ‘fantastica’: trasferire oltre due milioni di palestinesi da Gaza in Egitto e Giordania.

Questa proposta ha sollevato molte polemiche ed è parte di un piano ambizioso per trasformare la Striscia di Gaza in una sorta di riviera di lusso.

Trump, noto per le sue idee audaci, ha affermato «che l’America sarà più veloce a sistemare tutto se la gente non è lì». Ha suggerito che, senza la popolazione locale, sarebbe molto più semplice costruire cantieri e porticcioli di lusso. Una volta completata la riqualificazione, Trump è convinto che tutti vorranno vivere a Gaza e che i palestinesi potrebbero tornare, ma solo dopo che tutto sarà cambiato. Se c’è una cosa che abbiamo imparato da Trump, è che ha un modo di esprimersi diretto e spesso propone idee un po’ eccentriche. Nel frattempo il suo amico Elon Musk ha in mente piani altrettanto ambiziosi per il futuro dello spazio. Il fondatore di SpaceX ha annunciato che il suo razzo Starship, il più grande mai costruito, dovrebbe decollare verso Marte entro la fine del 2026.

‘Starship partirà per Marte alla fine del prossimo anno, con a bordo Optimus’, ha scritto Musk, riferendosi al robot umanoide sviluppato da Tesla.

‘Se tutto andrà bene, potremo vedere le prime missioni con equipaggio nel 2029, anche se è più probabile che ciò avvenga nel 2031’. Starship è cruciale per il piano di Musk di colonizzare Marte, ma deve dimostrare di essere affidabile e sicuro per le missioni spaziali. In tutto questo, Musk ha un sogno audace: rendere Marte un luogo abitabile, creando una colonia autosufficiente entro il 2050, utilizzando le Starship, che possono trasportare migliaia di persone e risorse. Musk immagina un futuro in cui gli esseri umani vivono su diversi pianeti, riducendo il rischio di estinzione. Ma il progetto si troverà ad affrontare diverse sfide sia tecnologiche che economiche. Il successo di Musk dipenderà dai progressi scientifici che riusciremo a fare nei prossimi anni, oltre alla nostra abilità di superare le difficoltà che incontreremo lungo il percorso. Queste proposte, sebbene audaci e controverse, riflettono un desiderio di cambiamento radicale. Tuttavia, la realizzazione di tali visioni dipenderà dalla cooperazione internazionale e dalle sfide pratiche da affrontare.

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