La lezione speciale degli alpini Testimonianze di storia recente
Illustrati gli aiuti alle popolazioni colpite da catastrofi Ricordati il ruolo del Corpo e i suoi eroi ai quali sono dedicate vie e piazze cittadine
Le classi 3ªB, 3ªE, 3ªG della scuola secondaria di primo grado Dante Alighieri di Macerata hanno partecipato alla conclusione di un progetto dal titolo «La nostra Italia», all’interno dell’insegnamento della disciplina di Educazione civica, che ha riguardato il ruolo del Corpo degli Alpini ieri ed oggi, con il fine di promuovere negli alunni e nelle alunne la consapevolezza di appartenere ad una comune identità italiana e valorizzare la cultura e la storia nazionale.
L’ultimo dei quattro incontri ha rivestito una particolare importanza in quanto gli alunni e le alunne hanno assistito alla consegna della bandiera italiana da parte del vice presidente della sezione Marche Associazione nazionale alpini (Ana) e Capogruppo Macerata al dirigente dell’istituto Milco Calzetti, che ha accolto favorevolmente tale iniziativa. La cerimonia è stata l’occasione per ribadire alle nuove generazioni l’importanza della bandiera simbolo di coesione nazionale, per la quale anche il Corpo degli alpini ha combattuto in passato dando un fondamentale contributo. La referente professoressa Fabrizia Caliani e le professoresse Alessandra Serafini, M. Teresa Alfredi, Lucia Massei che insieme hanno collaborato al progetto, hanno sollecitato gli studenti e le studentesse ad una riflessione sull’evoluzione e sull’importanza del ruolo di tale Corpo dalle due Guerre mondiali ad oggi; è stato inoltre evidenziato il prezioso sostegno dato anche alla società in occasione di eventi drammatici dei quali i ragazzi non erano a conoscenza e illustrati negli incontri. Hanno colpito le descrizioni del disastro del Vajont e del terremoto del Friuli, in cui gli alpini sono intervenuti portando soccorso alle popolazioni. Da quel momento il loro motto, che era sempre stato «Ovunque per chiunque», è diventato «Ricordiamo i morti aiutando i vivi», dimostrando la grande solidarietà verso ogni persona in difficoltà, anche fuori dal territorio nazionale. I vari relatori hanno evidenziato come alcune vie della città portino il nome di alpini che si sono distinti per atti eroici, come per esempio il Generale Ugo Pizzarello a cui è dedicata una piazza, Lorenzo Cioci ricordato in una famosa via e Domenico Rossi, sempre intestatario di un’altra strada. Questi ed altri esempi hanno incuriosito i ragazzi, che hanno apprezzato l’occasione di conoscere storie vissute, che di solito non sono presenti nei libri scolastici. Il progetto è stato arricchito dalla presenza a scuola delle unità cinofile, capeggiate da Giovanni Martinelli, coordinatore nazionale per il soccorso (Ana), che ha mostrato attraverso video e slide l’addestramento dei cani, sottolineando quali siano solitamente le razze più idonee ai servizi di soccorso nelle macerie e in superficie, come pastori svizzeri, border collie, pastori australiani e labrador. Le docenti e il dirigente scolastico ringraziano l’associazione degli Alpini Sezione Marche gruppo di Macerata, in particolare il coordinatore Simone Vissani, i relatori Giovanni Martinelli, coordinatore nazionale Ana dal 1985 al 2024, la veterinaria Silvia Scortichini, Federica Mosca, componente dello staff della Segreteria Nazionale, e Stefano Meriggi, operatore specialità alpinistica, per la disponibilità e l’impegno profusi nella realizzazione del progetto.
Ecco cosa hanno scritto alcuni studenti sull’iniziativa promossa dalla scuola e che ha riguardato il ruolo del Corpo degli alpini e le numerose azioni di cui è stato protagonista anche per portare aiuti alle popolazione colpite da calamità.
«È stato entusiasmante, questi incontri mi hanno permesso di entrare nei libri di Storia e capire come i grandi eventi abbiano bisogno di grandi interpreti». «Questi incontri mi sono piaciuti, ci hanno fatto riflettere sul senso della Storia e sul contributo che anche i cani hanno dato salvando vite e che anche per questo vanno amati e rispettati». «Ho apprezzato il dono della bandiera che rappresenta le nostre radici e che nonostante la globalizzazione in atto, resterà sempre nei nostri cuori». «Ascoltando l’Inno di Mameli e la storia della nostra bandiera ho provato emozioni forti verso chi ha combattuto e lottato per la Patria durante le due Guerre mondiali». «Sono stati incontri molto utili: hanno fatto capire a noi ragazzi, spesso presi da mille pensieri e tante attività, che è importante conoscere e amare l’Italia e non dimenticare la sua Storia». «Sentire raccontare in modo semplice l’impegno degli alpini, uomini con un forte legame fra loro e con la montagna, per proteggere ed aiutare il nostro Paese nei momenti del bisogno, ci ha fatto riflettere e ci ha messo curiosità per la loro preziosa attività». «L’ho ritenuto necessario perché ci hanno spiegato cose che in terza media sembrano scontate, ma non lo sono, come per esempio il valore della bandiera italiana». «Quello che mi ha colpito di più degli Alpini è il loro legame profondo con il territorio; un legame non solo fisico ma anche emotivo, che li distingue da altri corpi militari». «La lezione che mi è piaciuta di più, tra i quattro interventi è stata quella sulla bandiera: la sua origine, il significato dei colori e i cambiamenti nel tempo. Apprezzabile un approfondimento della storia del nostro Paese. Il progetto degli alpini mi è sembrato molto interessante e necessario. Mi è piaciuta in particolare la giornata in cui raccontavano di come avevano addestrato i cani per lavorare con loro».