«Calcio passione dall’infanzia, è la vita che ho sempre sognato»
La 2^A della scuola Paoli ha intervistato Riyad Idrissi, esterno gialloblù del Modena F.C. «Siamo fieri del sostegno della curva, i tifosi sono parte integrante della squadra»
Il 24 marzo, gli alunni della 2^A della scuola secondaria ’P. Paoli’ di Modena hanno incontrato Riyad Idrissi, esterno gialloblù del Modena F.C. e lo hanno intervistato.
Come si prepara ad affrontare una partita o un momento decisivo? «Mi sono abituato a gestire le preoccupazioni, anche a volte con un pizzico di scaramanzia; nel campionato di Serie B ogni partita è determinante per raggiungere l’obiettivo stagionale e, inevitabilmente, c’è molta tensione».
Qual è il rapporto con i tifosi? «Siamo fieri del sostegno dei tifosi e della curva; soprattutto, quando andiamo in trasferta, riescono a sostenerci come se giocassimo in casa. Li consideriamo parte integrante della squadra».
Ha subito qualche grave infortunio? «La rottura del crociato è avvenuta durante un contrasto, nel tentativo di intercettare una palla alta».
Come vengono organizzati gli allenamenti nel corso della settimana? «Il lunedì e il martedì pratichiamo molta attività fisica, nei giorni centrali ci si concentra sulla tattica e sull’analisi degli avversari, il venerdì è di ’rifinitura’, si consolidano e ripassano gli ultimi schemi».
Com’è la vita da calciatore? «E’ eccitante, ma anche stressante. La responsabilità mi rende calciatore 24 ore al giorno, ma è la vita che ho sempre desiderato!».
Come gestisce la stanchezza e lo stress? «Mi concentro sulla preparazione fisica e mentale, che viene aiutata anche da un’adeguata alimentazione. Durante le partite cerco di rimanere positivo e di supportare i compagni, ma i momenti più belli sono gli attimi dopo le vittorie».
Come regola l’alimentazione? «Tutti i calciatori devono seguire una dieta equilibrata e ognuno ha un piano personalizzato. A volte, nel fine settimana, ci sono concesse delle eccezioni, come ad esempio mangiare una pizza. Un’alimentazione sana contribuisce a rimanere in uno stato di salute ottimale e favorisce una migliore performance in campo».
Quanto lavoro c’è dietro gli schemi che vediamo in campo? «In allenamento studiamo la squadra avversaria per trovare eventuali punti deboli, ogni azione da gol è analizzata più volte. La tattica è considerata indispensabile per competere nel mondo del calcio professionistico».
Qual è il suo idolo? «Da bambino ammiravo Neymar.
Nel mio ruolo, i giocatori che preferisco sono Hakimi e Marcelo».
Qual era il suo piano B se non fosse riuscito a diventare un calciatore? «L’unica passione, fin da bambino, è stata il calcio e mi divertivo a guardare le partite della mia squadra del cuore, il Cagliari; è proprio questo che mi ha spinto a raggiungere, con costanza, il mio sogno».
Classe 2^A, scuola media Paoli
Noi alunni della 2^A, molto emozionati, abbiamo visitato lo stadio ’Alberto Braglia’ di Modena ed è stata un’esperienza indimenticabile, soprattutto per gli amanti del calcio. La struttura è stata inaugurata l’11 ottobre 1936, in occasione delle Olimpiadi di Berlino e dedicata a Cesare Marzari, ex giocatore canarino, morto nella guerra civile spagnola.
Nel 1945 l’impianto è stato intitolato al ginnasta modenese Alberto Braglia considerato, da molti, il più grande della storia d’Italia, conquistando il primo posto in tre Olimpiadi.
Nel 2000, la curva sud è stata dedicata al presidente Gigi Montagnani che ha impresso un segno indelebile nella società, acqui-stando calciatori che hanno riportato il Modena in Serie B. Una lapide ricorda gli importanti lavori di ristrutturazione, promossi dal Comune, che ne hanno ampliato la capienza, ben 21.151 posti a sedere! In questi ultimi anni, sono state restaurate le tribune, è stata effettuata la copertura di gran parte delle gradinate e sono state rese regolamentari le sedute con gli schienali.
Nel 2022 è stata allestita la zona per i diversamente abili e rinnovata l’area stampa.
Solo la tribuna centrale è rimasta quella originale. Questo luogo tramanda e racconta la storia dello sport, non solo calcistico: come ricorda la targa che celebra il cinquantesimo anniversario dell’importante impresa ciclistica, Fausto Coppi, nel 1940, qui conquistò la maglia rosa nella tappa Firenze — Modena.
Il nostro è uno stadio per tutti: accoglie alunni, tifosi e famiglie, uniti dalla passione e dalla solida tradizione calcistica modenese.