ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

IC San Giovanni di San Giovanni in Marignano (RN) - 3A, 3C, 3D

La simulazione di un processo per riflettere sull’illegalità

L’iniziativa ha visto coinvolte tutte le classi terze della scuola I docenti hanno vestito i panni degli avvocati, tre alunni hanno impersonato imputati e vittima

Il 18 marzo scorso tutte le classi terze della scuola IC San Giovanni in Marignano si sono ritrovate insieme nell’anfiteatro della scuola primaria, per assistere alla simulazione di un processo minorile, personalizzato e calato sul nostro quotidiano. Questo incontro si è svolto in presenza di un giudice e un magistrato di Rimini. Per farcelo vivere in prima persona, i docenti hanno impersonato gli avvocati, invece tre alunni hanno finto di essere gli imputati e uno la vittima. Il tema di questo processo è stato un atto di bullismo, in cui la vittima aveva subito minacce e il furto del suo telefono cellulare. Agli imputati è stata concessa l’opportunità di esprimere o meno la propria versione dei fatti e, nonostante non avessero fatto il giuramento che invece veniva proposto alla vittima, hanno scelto ugualmente di raccontare la loro versione, dicendo la verità, perché se così non fosse stato avrebbero commesso un altro reato. La vittima, dopo aver giurato, ha spiegato ciò che era accaduto, descrivendo l’incidente e rispondendo alle domande su ciò che aveva subito. Successivamente sono stati ascoltati gli imputati, che hanno deciso di rispondere alle domande dei magistrati e degli avvocati, spiegando i motivi delle loro azioni, se possedevano ancora il cellulare rubato e se erano a conoscenza di quanto successo.

Alla fine, il giudice ha deciso di assolverli, con la condizione che, in caso di un nuovo crimine, sarebbero stati condannati. Questo è uno dei tanti progetti che la scuola ci propone sul tema della legalità e delle mafie, per farci capire e riflettere bene sulle conseguenze delle azioni illegali, quelle che a volte potrebbero ‘spuntare’ fuori, nella vita di tutti i giorni. È bello vedere come la scuola offra opportunità per affrontare argomenti così rilevanti, come la mafia e la giustizia, con figure di spicco come don Ciotti e il magistrato Morosini.

Questi progetti non solo fanno riflettere, ma ci aiutano a comprendere come la giustizia si applica nella vita reale e ci educano a comportamenti corretti, sia a scuola che fuori. Questo momento formativo ci ha aiutato a capire ciò che potrebbe capitare in caso di reato, facendoci conoscere la struttura di un processo, come si verifica, cosa accade. Il fatto di vedere concretamente come funziona un procedimento legale o sapere come la mafia influenza la società, può davvero fare la differenza nella formazione di un giovane. È importante capire come le proprie azioni possano avere un impatto sulla comunità e sulla propria esistenza.

Questi sono progetti realmente utili che ci accompagnano in una nuova fase della nostra vita, mostrando i giusti comportamenti da tenere nel rispetto di tutti.

Carlotta Garavaglia, Angelica Lorenzi, Erika Terthorja III A

 

Gli ultimi dati Unicef del 2023 ci dicono che sono 640 milioni le spose bambine nel mondo che prima dei 18 anni sono costrette a subire un matrimonio forzato. Non sempre si ha la fortuna di nascere in un paese dove la libertà di pensiero e scelta sono un diritto e non ti rendi conto di quanto sia vitale la libertà fino a che non la perdi. Ci sono paesi dove essere donna è una sfortuna purtroppo, se solo parli a un uomo, se lo guardi o se ti ribelli alle sue idee sei oggetto di brutali violenze fisiche e psicologiche. Tutto questo è descritto molto bene nel libro ‘Siria mon Amour’ di Amani El Nasif, una storia vera di un matrimonio combinato che non viene accettato da Amani, perché lei la libertà l’ha conosciuta qui, in Italia dove cresce per 13 anni, conoscendo l’amicizia e l’amore adolescenziale a cui non vuole rinunciare. Ingannata dalla madre e trattenuta per più di un anno in Siria, perché destinata sposa a soli 16 anni ad un uomo più grande di lei, per Amani inizia un calvario fatto di paura, vergogna e dolore ma è così tanta la forza di ribellione che per fortuna Amani riesce a resistere, riesce a non sposarsi e a tornare in Italia nonostante i maltrattamenti subiti. Io ho 14 anni e se penso che nel mondo ci sono mie coetanee destinate a una vita fatta di reclusione, violenza, matrimoni combinati, senza alcuna libertà, mi sento triste e arrabbiata, tutto questo è una violazione dei diritti umani su cui bisogna ancora fare molto.

Giada Gasparini III D

 

Quest’anno la nostra scuola ha messo a disposizione un corso di giornalismo dove scrivere articoli su San Giovanni in Marignano. Il corso si chiama Web Magazine e viene gestito dalle docenti Lara Badioli e Nicoletta Savoretti. Il sito web dedicato si chiama Sangioweb. Ogni ‘giornalista’ sceglie un argomento su cui svolgere l’articolo, creato da uno o più studenti in gruppo. I cronisti si occupano di scrivere il testo, aggiungere immagini e video. Per riuscire in questo, vengono fatte anche delle interviste. Le professoresse forniscono, a chi lo segue, anche informazioni su come funzionano internet e i siti web. Grazie a una nuova sezione si possono anche inviare ‘lettere alla redazione’ e un gruppo si impegnerà a rispondere o scrivere articoli. I ragazzi che hanno partecipato alla prima edizione del corso, svoltosi nel primo quadrimestre, ne sono rimasti entusiasti a tal punto che ne è stato organizzato uno di secondo livello nel secondo quadrimestre.

Emma Pagnini III C

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