Anno 1844, data memorabile Nasceva il teatro Concordia
L’inchiesta dei cronisti della classe 2ª C dell’Istituto comprensivo Bernagozzi di Portomaggiore «Ci sono luoghi che da soli raccontano una storia, che danno senso all’intera comunità»
Ecco la prima prova dei giovani cronisti della classe 2ª C dell’Istituto comprensivo Bernagozzi di Portomaggiore. I reporter sono seguiti dall’insegnante Elisa Stalletti. Andiamo a leggere i loro articoli. E, come sempre, che vinca il migliore. Di nuovo su queste pagine, martedì prossimo con altre due scuole che stanno partecipando al nostro campionato di giornalismo.
UN PROGETTO AMBIZIOSO Il Teatro della Concordia racconta una storia di speranza e di crescita socio – culturale. Ci sono luoghi che da soli raccontano una storia, che danno senso all’intera comunità. Uno di questi è il Teatro della Concordia di Portomaggiore.
Fu progettato dall’architetto Giovanni Tosi, su mandato della società per azioni del ’Teatro Sociale della Concordia’ nei primi decenni del 1800. La società era costituita da un gruppo di ricchi borghesi che volevano fare di Portomaggiore un luogo di crescita sociale e culturale, un modello di progresso per tutta la provincia ferrarese. Il teatro venne inaugurato ufficialmente il 15 ottobre 1844 ed era costituito da 44 palchi disposti su tre ordini che potevano, unitamente alla platea, ospitare circa 450 spettatori. Inoltre, attraverso un complesso meccanismo di pulegge, il pavimento poteva essere sollevato fino all’altezza del palco dando così vita ad un unico grande piano in cui si potevano svolgere balli e feste in maschera. Dalla sua inaugurazione divenne non solo un luogo di rappresentazioni teatrali, operistiche e di feste, ma anche di assemblee cittadine e momenti di incontro, realizzando così il sogno dei suoi fondatori.
Camminando in fretta per Corso Vittorio Emanuele II, l’edificio passa a volte inosservato, con la sua facciata chiara, dalle linee pulite e dalle simmetrie classiche, ma in realtà esso incarna e ammonisce ancora oggi a perseguire quel progetto ambizioso che ha animato la vita di Portomaggiore nel XIX secolo. È il nome dell’edificio a svelarci il suo segreto e la sua reale funzione: “Teatro della Concordia” , dal latino concors – concordis, (cum + cors – cordis) indica una conformità di voleri e di sentimenti, una vicinanza di cuori e menti che doveva essere la base del nostro Paese.
E oggi, cos’è rimasto di tutto questo? L’area dedicata agli spettacoli deve essere restaurata, ma il Ridotto del teatro è sede di mostre, conferenze ed incontri ed ha quindi mantenuto in parte la sua funzione originale. Quello che vorremmo però è che non ne fosse dimenticato il messaggio e che il Teatro fosse oggi come allora, un richiamo alla Concordia.
Leggendo i giornali, ci siamo resi conto che sempre più giovani mostrano comportamenti pericolosi. Questo ci ha preoccupati e ci ha spinti a guardarci intorno; la rabbia e la violenza sembrano essere diventati parte della quotidianità e ci siamo chiesti cosa possa spingere ragazzi poco più grandi di noi a comportarsi in questo modo. La società è diventata indifferente e insensibile. La gentilezza sembra essere diventata un difetto, un segno di debolezza. In un mondo così vuoto di valori, descritto dai trapper che cantano una vita fatta di alcool e droga, di soldi facili, sembra quasi naturale che la violenza diventi l’unico modo per emergere. A quei ragazzi non è stato mostrato un altro mondo, forse nessuno ha mai creduto in loro. Se vogliamo cambiare le cose, vanno ridefiniti i valori, gli adulti devono prendersi carico di ogni ragazzo, per insegnare loro che si deve emergere per le proprie capacità e che la vita è un valore fondamentale. Solo una società basata sulla Concordia, in cui ognuno si senta responsabile di se stesso e degli altri, potrebbe risolvere il problema. Nel nostro Istituto vediamo i nostri insegnanti impegnati in progetti volti a creare possibilità di crescita e di scoperta. Si svolgono attività di mentoring, progetti di teatro, fotografia, ceramica, Francese, Spagnolo, Italiano, Latino, robotica e sport. La scuola diventa così un punto di riferimento per noi ragazzi, un luogo in cui conoscerci e i risultati si vedono. Anche il Comune di Portomaggiore sta perseguendo questo obiettivo aderendo al network ‘Città del dialogo’, che vede un gruppo di città del Consiglio d’Europa collaborare per creare un modello di convivenza tra persone di diversa provenienza e cultura, al fine di promuovere un contesto di accoglienza. Inoltre l’Amministrazione comunale incontra periodicamente noi ragazzi del Ccrr per condividere idee e strategie.
LA REDAZIONE Abid Kinza, Ansar Meshaal, Simone Bassi, Azzurra Bertocchi, Nicole Buzzi, Adele Casoni, Lorenzo Antonino Cipolla, Giulia Colombarini, Francesco Finotti, Grassi Leonardo, Haddou Abdorahman, Jalal Souraya, Kacimi Mohammed Yassine, Maggiori Valentina, Malavolti Mattia, Malik Huda, Menegatti Gaia, Moretti Valentina, Muhammad Hammad Ansar, Orlandi Emma, Peverati Giada, Querzoli Daniel, Schirone Francesco, Shahzad Ahmed, Squarzoni Francesco, Zanetti Gabriel