Tutti in sella per la Titanica «Rivive il ciclismo di una volta»
La quarta edizione dell’evento non competitivo con bici da corsa vintage è in programma il 15 giugno. Gli organizzatori: «Mettiamo in mostra le bellezze del nostro Paese»
Il prossimo 15 giugno San Marino ospiterà la IV edizione della Titanica, un evento non competitivo con bici da corsa vintage, organizzato dalla società Virtus bike in collaborazione con le istituzioni locali. Questa ciclostorica prende il nome dal monte Titano, simbolo della Repubblica, ma il nome fa pensare anche all’impresa ‘titanica’ che i partecipanti affrontano, perché i percorsi sono tanto meravigliosi paesaggisticamente quanto impegnativi. Abbiamo intervistato due degli organizzatori e ideatori della Titanica: Andrea Vannucci e Gianluigi Ricciotti.
Come è nata l’idea della titanica? «Noi della Virtus Bike già da anni partecipiamo a ciclostoriche in Italia e abbiamo pensato che il nostro territorio avesse le caratteristiche ideali per realizzare questo tipo di evento, così nel 2022 abbiamo organizzato la prima edizione».
Esistono quindi altri eventi simili in Italia? «Sì, la stessa Titanica fa parte del Giro d’Italia d’epoca. In molte città si fanno delle ciclostoriche: tra le più conosciute ricordiamo l’Eroica nel Chianti, la Francescana a Foligno, la Polverosa in Emilia e tante altre».
È una gara agonistica? «Non si tratta di una gara, ma di un evento sportivo e di un’occasione storico culturale. La manifestazione è infatti accompagnata da una scenografia che rievoca il ciclismo di una volta con folclore, spazi enogastronomici, abbigliamento d’epoca e una atmosfera che fa rivivere i valori e lo spirito del passato».
Quali sono i requisiti per poter partecipare? «Sono fondamentali le caratteristiche delle biciclette che devono essere antecedenti al 1987 ed avere tre requisiti indispensabili: le leve del cambio al tubo obliquo, i pedali con gabbiette e i fili dei freni esterni. Il partecipante deve indossare un abbigliamento in tema con maglie e calzoncini in lana. Non sono ammessi indumenti attuali».
Quale è stata la partecipazione negli ultimi anni? «Abbiamo avuto un’ottima partecipazione. Fino a oltre 150 partecipanti provenienti non solo dall’Italia, ma qualcuno da Brasile, Slovenia e Olanda. Fra questi non sono mancati ospiti d’onore della storia del ciclismo: Gianni Bugno, Andrea Tafi, la nipote di Bartali e la pro nipote di Girardengo».
Com’è il percorso? «Ci sono tre livelli di difficoltà: corto, medio e lungo. Parte da Borgo Maggiore e si snoda tra i colli sammarinesi e la Valmarecchia, attraverso centri storici, paesini, strade di campagna e piste ciclabili. Molti tratti sono sulla vecchia ferrovia Rimini-San Marino. Ovunque si possono ammirare panorami suggestivi, assaporando il fascino della tradizione che continua a pedalare nel futuro».
Achille Gasperoni e Luca Podeschi Classe III G
In classe abbiamo analizzato l’ascesa di Mussolini al potere e il modo in cui trasformò l’Italia in una dittatura; abbiamo approfondito anche le vite di numerosi antifascisti come Gramsci, Amendola e Spinelli. Ogni antifascista ha il diritto di essere ricordato non solo per aver contribuito alla democrazia ma anche per il coraggio: molti giovani non si piegarono mai alla violenza e diedero la vita per la libertà. Gli ideali antifascisti siano ancora attuali e necessari, soprattutto per noi giovani che dobbiamo lottare per i nostri diritti, non dobbiamo dimenticare ciò che è stato e pensare che non possa più accadere. Esistono ancora Paesi con regimi oppressivi e violenti. È importante studiare la storia per evitare di commettere gli stessi errori del passato. L’antifascismo dovrebbe essere un valore universale, come una bussola che guida le nostre azioni per costruire una società in cui tutti abbiano stessi diritti e stesse opportunità.
Penelope Ceccoli, III G
Dal 2019 la scuola media di San Marino ha un gruppo musicale formato da insegnanti e alunni: la School Band. Partita quasi per gioco, oggi è una realtà affermata.
Abbiamo intervistato il prof Pasquale, uno dei fondatori.
Perché avete dato vita alla School Band? «Penso sia un’occasione per i ragazzi di vivere la scuola e la musica in modo diverso. Amo la musica rock in ogni sua forma e la School Band è un buon modo di trasmettere alle nuove generazioni un genere che altrimenti pochi conoscono».
Quando nasce la sua passione per la musica? «Dalle elementari ascoltavo band pop-rock come i Beatles. Dalle medie ho iniziato a scoprire l’hard rock e il grunge dei ‘90. Devo molto a una cerchia di amici con cui condividevo questa passione: passavamo pomeriggi e serate a suonare e ad ascoltare album».
Quanti fanno parte della band? «Quest’anno 33 alunni e 6 insegnanti». L’intervista ha coinvolto anche due nostri compagni che suonano nella band. Perché avete deciso di far parte della School Band? M risponde: «Perché suonavo la chitarra e volevo conoscere nuove persone». Cosa vi piace della School Band? «Si sta tutti insieme e non ci si divide mai. Mi piacciono molto anche i concerti che facciamo alla fine del primo e secondo quadrimestre». «La School Band è molto libera e non è un impegno pesante. Mi piace molto stare con gli amici e suonare brani».
Che cosa fate all’interno della School Band? «Si ride, ci si diverte, impariamo e suoniamo».
Martina Baldazzi e Daniel Palazzi, III G