Io, guida turistica per un giorno nelle sale del palazzo vescovile
Enea, studente della scuola Sacro Cuore, racconta la sua esperienza tra gioia e commozione Tour tra scaloni, saloni eleganti e decorazioni. «La storia non è solo nei libri, vive intorno a noi»
Domenica 11 maggio è stata una giornata che non dimenticherò facilmente. Ho partecipato all’iniziativa ’Carpi città dei bambini e delle bambine’, facendo una cosa davvero speciale: sono stato una guida turistica nel palazzo vescovile! Sì, proprio io! Avevo il compito di raccontare ai bambini (più piccoli di me!) la storia del famoso passaggio segreto del Vescovo.
Qualche giorno prima c’era stata una riunione importante con la responsabile del patrimonio della Diocesi, Sandra Losi.
Era molto gentile, ci ha spiegato tutto con passione e ci ha portati in visita al palazzo. Appena sono entrato, mi sembrava di essere in un film. C’erano scaloni enormi, saloni eleganti e decorazioni bellissime. E poi, finalmente, il passetto: un corridoio riservato al vescovo che collega la sua casa direttamente alla tribuna della Cattedrale di Santa Maria Assunta, senza essere visto. Era come un tunnel segreto, e io lo stavo per raccontare ad altri bambini! Il giorno del tour ero super emozionato. Avevo preparato tutto con cura: le frasi da dire, qualche curiosità, perfino qualche battuta per far sorridere i piccoli visitatori. All’inizio avevo il cuore che batteva forte, ma quando ho cominciato a parlare e ho visto gli occhi curiosi dei bambini puntati su di me, l’ansia è svanita.
Abbiamo attraversato le sale del palazzo, osservato i balconcini in ferro battuto, il cortile e l’atrio con il portone gigante. Quando siamo arrivati alla loggetta rinascimentale, tutti hanno fatto ’oooh!’, e io ho spiegato che da lì partiva il famoso passaggio.
Poi abbiamo percorso il corridoio stretto fino ad arrivare alla tribuna. I bambini erano tutti stupiti.
Uno ha sussurrato: ’Veramente fantastico!’. Ed è vero.
Essere guida per un giorno mi ha fatto sentire importante e utile. Mi sono anche divertito un sacco. È stato bello vedere che i più piccoli si fidavano di me, facevano domande e ascoltavano con attenzione. Quando alla fine mi hanno detto ’grazie’, mi sono sentito fiero e anche un po’ commosso.
Questa esperienza mi ha insegnato che la storia non è solo nei libri, ma è viva, dentro i luoghi che vediamo ogni giorno. E anche noi ragazzi possiamo raccontarla, con le nostre parole e la nostra passione.
Chissà, magari da grande farò la guida davvero!
Enea Ndreka, scuola Sacro Cuore di Carpi
A Carpi c’è un passaggio misterioso che collega il palazzo del vescovo alla Cattedrale di Santa Maria Assunta. Si chiama ’Passetto del Vescovo’ e sembra uscito da un libro di avventure! Tutto comincia nel 1779, quando il pontefice Pio IV decide di creare la diocesi di Carpi. Il primo vescovo, che prima viveva in una parte del Palazzo dei Pio, va a vivere in un palazzo costruito apposta, accanto alla chiesa principale. Questo edificio elegante, con facciata ad arcate, un grande scalone e sale decorate, è stata sede vescovile da allora. Ma la parte più affascinante è proprio il passetto. Si entra da una loggetta con colonnine in cotto e, attraverso un corridoio segreto, si arriva alla tribuna in alto nella cattedrale. Da lì, il vescovo può pregare e riflettere senza farsi vedere dai fedeli. C’è anche una scala a chiocciola che porta direttamente dentro la chiesa. Carpi ha una storia ricca: si dice che la sua chiesa più antica, la Pieve di Santa Maria in Castello, sia stata fondata nel 751 dal re longobardo Astolfo. Più tardi, con la famiglia Pio di Savoia, furono costruiti tanti altri templi e conventi che ancora oggi rendono speciale la città. I patroni di Carpi sono due santi chiamati entrambi Bernardino: da Siena e Realino. Sono protettori della città dal 1600 e dal 1949. Oggi il passetto non è più un segreto.
Fa parte di un percorso di visita, ma continua a raccontare una storia affascinante che ci fa viaggiare nel tempo, tra fede, misteri e architetture sorprendenti.
Mattia Baraldi