ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Polinago di Polinago  (MO) - 2B, 3B

’Filippo al circo’: uno spettacolo all’insegna dell’inclusione

Gli studenti di Polinago hanno intervistato le ideatrici del progetto teatrale con la lingua dei segni «Mettendoci nei panni degli altri possiamo cogliere opportunità inattese con nuove sensibilità»

Per l’anno scolastico 2024/2025 il nostro istituto comprensivo, Giuseppe Dossetti di Lama Mocogno, ha deciso di aderire al progetto ’Filippo al circo’, promosso dalla cooperativa Eloiseloro.

Si tratta di uno spettacolo teatrale in cui è previsto anche l’utilizzo della lingua dei segni (LIS).

Francesca Varagnolo e Maura Pevere sono le ideatrici del progetto; con la collaborazione del loro socio, Davide Fiore, Francesca e Maura hanno allestito lo spettacolo che andrà in scena il 24 maggio, in occasione della festa della scuola.

Per conoscerle meglio e comprendere a fondo l’obiettivo del progetto a cui abbiamo preso parte, abbiamo deciso di intervistare Maura e Francesca.

Grazie per aver accettato di rispondere alle nostre domande.

Iniziamo con le presentazioni.

Parlateci un po’ di voi: chi siete e come nasce l’interesse per la Lingua dei Segni? – «Io, Maura Pevere, sono una ’CODA’, cioè Child of Deaf Adult. Infatti i miei genitori sono sordi e io ho imparato la LIS fin da bambina, perfezionandola seguendo dei corsi presso l’Ente Nazionale Sordi e lavoro come assistente alla comunicazione».

– «Io, Francesca Varagnolo, sono un’insegnante di danza, una performer musical e coreografa. Mi occupo della regia dei nostri spettacoli.

L’interesse per le disabilità è iniziato quando sono diventata mamma: i miei figli sono venuti a contatto con persone sorde e io stessa ho deciso di dedicarmi allo studio della LIS e di veicolarla attraverso il mondo del teatro».

Come vi siete conosciute e come è nata la cooperativa Eloiseloro? «Entrambe lavoravamo allo stesso spettacolo. Accomunate dalla passione per il teatro e dall’interesse per la LIS, volevamo mettere in comunicazione questi due mondi. Eloiseloro deriva il suo nome da ’Eloise e i Due Mondi’, uno spettacolo integrato al cento per cento in italiano-LIS con audio descrizioni. Il progetto, molto ambizioso, a causa della prematura scomparsa del finanziatore, non è ancora stato realizzato. Il ’loro’, a cui si fa riferimento nel nome della cooperativa, indica tutte quelle persone che rappresentano un mondo a parte rispetto a quello della protagonista, Eloise. Da questo spettacolo nasce ’Filippo al circo’, che recupera la volontà di rappresentare il valore insito nella capacità di cambiare prospettiva».

Cosa volete trasmettere a noi studenti attraverso questa attività? «Filippo è un bambino amante del circo, ma la madre non approva la sua passione. Tuttavia Filippo riesce a salvare uno spettacolo circense grazie alla sua prospettiva, che trasforma molti imprevisti in nuove opportunità.

Ciò che ’Filippo al circo’ vuole trasmettere è proprio la ricchezza rappresentata dalla capacità di cambiare prospettiva. Mettendoci nei panni degli altri possiamo cogliere possibilità inattese e fare di un problema un’opportunità. ’Filippo al circo’ prevede inoltre che le battute vengano segnate in LIS, così da renderlo uno spettacolo fruibile e inclusivo il più possibile».

Sappiamo che venite da Milano fino a Lama Mocogno e Polinago. La distanza rappresenta un ostacolo per l’organizzazione del progetto? «No, la distanza non rappresenta un limite.

L’attività presuppone dieci incontri che vengono svolti in un arco di tempo variabile. ’Filippo al circo’ è uno spettacolo che fa affidamento soprattutto sull’impegno e la costanza di voi studenti, che siete chiamati a recitare, ad apprendere la LIS e a curare l’allestimento».

Avete già svolto questa attività anche in altre scuole? Quali feedback avete ricevuto dagli studenti? «’Filippo al circo’ è stato portato in scena per la prima volta in una scuola nel 2013.

Successivamente lo spettacolo è stato proposto altre volte, ma sempre in una forma diversa, in quanto la trama e i personaggi vengono adattati in base alle esigenze del cast.

I feedback degli studenti sono i più disparati.

Ciò che è certo è che dopo la partecipazione a questo spettacolo, tutti sviluppano una sensibilità diversa nei confronti delle disabilità».

Esistono percorsi ufficiali per l’apprendimento della LIS? Ci sono scuole o università che se ne occupano? «In Italia ci sono diverse università che offrono dei corsi per l’apprendimento della LIS, tra cui la Ca’ Foscari.

Inoltre in ogni città è presente una sede dell’Ente Nazionale Sordi, presso la quale è possibile partecipare a corsi di apprendimento della lingua dei segni. La Regione Puglia ha presentato un progetto pilota dedicato all’integrazione scolastica delle persone sorde, prevedendo l’introduzione dell’insegnamento della lingua dei segni nella secondaria di primo grado.

Auspichiamo che tale iniziativa venga emulata in più scuole possibili».

Vogliamo concludere chiedendovi se avete già in mente progetti futuri da proporre alle scuole dopo ’Filippo al circo’. 

«Sicuramente ’Filippo al circo’ continuerà ad esistere, adattato e trasformato.

Nel frattempo abbiamo diversi laboratori attivi in altre scuole; ad esempio in una scuola stiamo allestendo lo spettacolo de ’Il giro del mondo in 80 giorni’, corredato da LIS e audiodescrizione.

La nostra cooperativa continuerà sempre a proporre attività volte a promuovere l’inclusione e l’acquisizione di competenze che arricchiranno il bagaglio di tutti quegli studenti che vorranno partecipare».

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