Amnesty International in classe «Storie di diritti calpestati»
L’attività dell’associazione illustrata da due volontari «Noi studenti colpiti dai racconti: segno che non siamo indifferenti a quanto accade nel mondo»
Abbiamo avuto due incontri con i volontari del Cvs e di Amnesty International, un’associazione che lotta per la salvaguardia dei diritti umani. Nel primo le volontarie Valeria e Arianna hanno pensato ad una attività di gruppo. Il compito era di disegnare un albero e al suo interno inserire varie informazioni: sulla chioma dovevamo mettere quali secondo noi fossimo i diritti fondamentali, sul tronco chi era responsabile della loro messa in atto e sulle radici le condizioni necessarie affinché quei diritti venissero rispettati. In seguito abbiamo esposto le nostre attività mettendole a confronto. Abbiamo poi conosciuto le storie di due ragazzi costretti ai lavori forzati in miniere in Congo e di una ragazza che, lottando per i diritti delle ragazze in Arabia Saudita, viene arrestata e maltrattata in carcere per quello che faceva. Ci sono poi stati distribuiti dei libretti di Amnesty Kids intitolati «Pari-menti»: attraverso piccoli giochi e attività ci spiegano la storia dei diritti umani fino all’attualità con particolare riferimento alla condizione femminile. Dalla nostra riflessione è emerso che i diritti umani sono cosa ci è permesso essere, fare e avere. I principali diritti sono la pace, la giustizia, l’uguaglianza, la dignità, la sicurezza e la libertà.
Nel secondo incontro abbiamo riflettuto sul fatto che ognuno di noi è diverso, ma abbiamo delle caratteristiche che ci accomunano. Abbiamo discusso degli stereotipi di genere, a partire dalle professioni: attraverso un’attività ci siamo confrontati su chi per noi abitualmente svolgesse alcune mansioni se un maschio, una femmina o entrambi. Abbiamo visto il cortometraggio «Split ends» che racconta la storia di un uomo e una donna iraniani che combattono per riavere le loro libertà e per la parità di genere. Questa disparità di trattamento non succede solo in Iran ma in moltissimi altri Stati del mondo. Per noi la parità di genere è un diritto fondamentale, una condizione necessaria per vivere in un mondo più giusto, dove tutti abbiano le stesse opportunità di partecipare senza essere trattati in modo diverso e ogni persona è uguale all’altra. Infine, abbiamo considerato che anche i maschi sono soggetti a stereotipi e abbiamo ascoltato la canzone «The boys don’t cry» del gruppo rock The Cure: il testo è incentrato sullo stereotipo del maschio come elemento «forte» e che «non piange».
Alla luce degli incontri, Amnesty International rappresenta una via di salvezza in un mondo pieno di ingiustizie e di violazioni di diritti umani. Alla fine di questi incontri, Amnesty International ha lasciato in noi un turbamento, segno che i più giovani non sono indifferenti a quanto accade nel mondo.
Il nostro Istituto ha organizzato una mattinata speciale per celebrare la Giornata della terra e sensibilizzare gli studenti sull’importanza della tutela dell’ambiente.
L’iniziativa ha coinvolto tutti dall’infanzia alla primaria alla secondaria di primo grado. Proprio alla «Caro», la giornata ha avuto inizio con un’introduzione dei docenti, che hanno spiegato il significato di questa giornata, un’opportunità per riflettere sulla connessione con il pianeta e l’importanza di adottare comportamenti sostenibili. Per la scuola secondaria di primo grado «Annibal Caro», le alunne e gli alunni hanno proposto delle letture in italiano, inglese e francese scegliendo racconti che evocavano la bellezza della natura e l’urgenza di proteggerla: l’albo illustrato «La terra è mia compagna» di J. Patrick Lewis , Anna & Elena Balbusso (traduzione di Chandra Livia Candiani), il racconto «Le suspect» tratto dalla raccolta «Les amours sorcières» di Tahar Ben Jelloun e la poesia «Remember» di Joy Harjo. L’atmosfera era carica di emozione e impegno. Gli studenti hanno fatto sentire le loro voci, dimostrando che anche i più giovani possono avere un impatto significativo. I docenti hanno incoraggiato la partecipazione attiva, invitando gli studenti a riflettere non solo sulle parole che leggevano, ma anche sul loro significato profondo e sull’azione necessaria per proteggere il pianeta.
L’evento non ha mancato di coinvolgere tutti. Anche gli studenti delle classi inferiori si sono uniti per presentare le loro attività, così come i genitori e il personale scolastico, creando un senso di comunità unito nella missione di preservare l’ambiente.
Per il progetto «Blue School» abbiamo ospitato i colleghi della scuola «De Magistris» di Caldarola. Abbiamo visitato la Lega Navale dove il presidente ci ha insegnato a prevenire e curare le ferite di alcune specie marine. Alcuni hanno illustrato delle caratteristiche dell’Adriatico e dei fiumi che vi sfociano e poi, una volta divisi in gruppi, abbiamo completato delle checklist sulla granulometria (sassi, sabbia, scogli), sulla classificazione dei rifiuti (plastica, legno, vetro…) e sugli organismi osservati (granchi, vongole, cozze, ostriche…). Ci siamo dedicati a un momento artistico dirigendoci al molo ad osservare i murales della Street Art nell’ambito del progetto «Vedo a colori» ideato dal civitanovese Giulio Vesprini e che ha visto dal 2009 la partecipazione di più di 100 artisti provenienti anche da varie parti del mondo per dipinti di oltre2.500 metri quadri. Tappa successiva la Capitaneria di porto, punto di riferimento per la sicurezza marittima, il controllo delle imbarcazioni e l’assistenza ai bagnanti: alcuni ufficiali ci hanno mostrato la loro motovedetta e illustrato il lavoro quotidiano di controllo dei pescherecci e di salvaguardia dell’ambiente marino. Siamo stati poi accolti dagli storici Cantieri navali Anconetani che da decenni offrono servizi di costruzione, riparazione e manutenzione di imbarcazioni, non solo italiane. Accompagnati all’autobus i compagni di Caldarola, abbiamo fatto ritorno a scuola grati all’Associazione «Ricordi d’amare» che ha permesso questa uscita didattica e consapevoli dell’importanza di conservare e tramandare le nostre radici e tradizioni marinare.
Civitanova ha ospitato studenti polacchi di 17-18 anni della scuola Fundacja Proem Edu di Tomaszów Mazowiecki, grazie al programma Erasmus+. Sono stati accolti nelle scuole cittadine dove hanno partecipato ad attività culturali e approfondito la conoscenza della lingua italiana e della città. Il progetto ha favorito pure l’interazione con studenti italiani, migliorando la comunicazione in inglese. Tra le attività, una visita al porto e al Cantiere Navale con la scoperta dei murales del progetto «Vedo a colori», incontri con la Guardia Costiera e la Lega Navale, attività in spiaggia per comprendere l’importanza dell’ecosistema marino. Gli studenti polacchi hanno apprezzato la compagnia dei ragazzi italiani e l’accoglienza ricevuta.