ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Giovani e droga, dramma per tutti

Scuola ‘Giulio Cesare’ di Savignano, l’incontro con i ragazzi della comunità di San Maurizio di Borghi

Presso la scuola secondaria “Giulio Cesare” di Savignano sul Rubicone, nel mese di novembre, si sono svolti alcuni incontri sulle dipendenze, rivolti alle classi terze e tenuti dalla comunità di San Maurizio di Borghi, a cui ha partecipato anche la mia classe: è stato davvero interessante, perché ho capito quanto l’abisso della droga sia profondo, una spirale infinita, un inferno interiore che ti consuma dentro, ti brucia l’anima.

I relatori sono stati tre ragazzi, insieme ad un responsabile della comunità, una psicologa e il comandante della polizia; l’incontro è iniziato con il discorso del comandante che ci ha spiegato un argomento molto interessante: “L’illegalità della droga”.

Successivamente abbiamo visto un video che raccontava della comunità e delle attività che i ragazzi svolgono quotidianamente. La psicologa, poi, ha parlato alla classe, spiegando che molti ragazzi della nostra età ed anche più piccoli, finiscono nel giro della droga, soprattutto a causa di “amici” sbagliati; iniziano con le prime “canne” pensando di poter smettere da un giorno all’altro (ma in realtà non è così) e alla fine passano alla cocaina, al crack.

La droga, però, costa ed il prezzo aumenta sempre di più, quindi molti cominciano a fare scippi, rubare e finiscono per andare in carcere.

Alla fine è arrivato il momento che tutta la classe aspettava: il racconto dei ragazzi, Rosario, Alessandro e Amine. Tra tutti i racconti mi ha colpito di più la storia di Rosario: oggi ha diciotto anni ed è nella comunità da circa un anno, obbligato dai suoi genitori. Ha iniziato più o meno alla nostra età, verso i tredici anni, con le “canne” per poi passare alle droghe più pesanti. Per procurarsi la “roba”, ha cominciato a fare furti, finendo in carcere per un anno. La prima canna gli è stata offerta da alcuni amici della sua età e per dimostrare di essere alla loro altezza non ha rifiutato e così ci è cascato anche lui.

La droga gli stava portando via la sua prima giovinezza e da solo non riusciva ad uscirne: hanno fatto bene i suoi genitori a farlo andare in comunità. Il mese prima dell’incontro, Rosario è tornato a casa dalla sua famiglia, in Sicilia;i suoi genitori sono contenti dei suoi progressi e lui ha promesso di non lasciare mai la strada del cambiamento.

Quest’incontro con la comunità di San Maurizio ci ha fatto aprire gli occhi su un mondo che davvero non conoscevamo, un mondo oscuro nel quale molti ragazzi come noi finiscono. La droga è un mostro, arriva in qualsiasi angolo del mondo attraverso i tentacoli della mafia, che riesce a produrre le sostanze nei paesi più poveri, per poi distribuirle, con grossi guadagni, in tutto il mondo: Stati Uniti, Italia, Francia, Spagna, Giappone e tanti altri luoghi ancora. La droga rovina i ragazzi pieni di sogni, speranze, ragazzi normali che, una volta entrati nel giro, non riescono più ad uscirne, rimanendo in un vortice di distruzione, di disperazione, d’inferno.

E pensare che questa realtà che sembra assurda, paradossale, ci sfiora continuamente, è vicinissima a noi che rimaniamo indifferenti, senza conoscere le esperienze e l’orrore di ragazzi che gridano aiuto.

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