ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

«Con i sacrifici ho realizzato il sogno Serie A»

Il capitano dei neroverdi si racconta in un’intervista esclusiva ai ragazzi della 2F: «Qui da 17 anni, ho visto crescere la squadra»

Il capitano del Sassuolo Calcio Francesco Magnanelli si racconta in una intervista esclusiva ai ragazzi della 2F tra sacrifici, carriera, sogni e tanto altro.

Com’è stato arrivare al Sassuolo?
«Al mio arrivo, il Sassuolo era una realtà piccola, ma giorno dopo giorno abbiamo costruito quello che siamo ora. Abbiamo fatto tanta strada insieme e ne sono fiero. La mia carriera è un po’ diversa, i giocatori si spostano da una società all’altra, io invece sono arrivato al Sassuolo a 20 anni e a 37 sono ancora qui, sono un caso unico e raro».

Come si è sentito in occasione della qualifica all’Europa League?
«Ho coronato uno dei miei sogni di bambino. Mi sono sempre chiesto se fossi riuscito a giocare in Serie A, ce l’ho fatta: sono stato fortunato. Con il Sassuolo, anno dopo anno, ho visto la realizzazione dei miei sogni, non senza sacrifici».

Come riesce a conciliare carriera e famiglia?
«I sassolesi mi hanno accolto a braccia aperte, è una realtà non molto grande in cui non c’è troppa pressione mediatica, questo rende tutto più semplice. Ormai mi sento un sassolese d’adozione, qui ho fatto nascere i miei figli, ho una vita tranquilla».

Qualche consiglio per i giovani che vogliono iniziare la carriera calcistica?
«E’ una domanda che mi fanno spesso. Il primo consiglio è cercare di divertirsi il più possibile, circondarsi di amicizie, vivere lo spogliatoio e il gruppo; il secondo consiglio è di crederci, crederci sempre».

Che ricordi ha della scuola?
«Che bei momenti! Quando sarete grandi rimpiangerete questi anni e vi divertirete a ricordarli. Le amicizie che nascono a scuola rimangono per tutta la vita».

Qual è stato il momento più bello della sua carriera?
«La promozione del Sassuolo in Serie A. Se poi il risultato arriva dopo anni di sacrifici allora è ancora più bello».

Quali sono i suoi hobby preferiti?
«Mia moglie mi dice sempre che oltre il calco non faccio nient’altro. Vi anticipo che mi piacerebbe scrivere un libro».

Lo sport è importante per i ragazzi?
«Sì, penso che lo sport sia importantissimo e che vada valorizzato di più anche a scuola. Lo sport insegna la disciplina, fa capire l’importanza del rispetto delle regole, induce ad essere più maturi, costringe a prendere decisioni, ad essere coraggiosi, ad accettare determinate scelte. Lo sport dà la possibilità di vivere in anticipo situazioni della vita futura. Troppo poche due ore di motoria a scuola».

È importante realizzare i propri sogni?
«Sì, però più che la realizzazione penso sia importante provarci, perché se si rinuncia non si può capire che cosa si è perso. Bisogna saper trasformare i sogni in obiettivi e poi provare e riprovare».

Come ci si sente ad essere un giocatore famoso?
«Sono riuscito a realizzare il sogno che avevo da bambino. La mia passione, il mio sogno è diventato il mio lavoro quotidiano, tutto il resto viene dopo».

Votazioni CHIUSE
Voti: 1

Pagina in concorso