ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Caro nonno, raccontami la guerra

I ragazzi della I B intervistano i nonni per parlare del momento più buio della loro vita

FERRARAChi più dei nonni può raccontare la storia? Agostino Barbirati, bisnonno di Asia, aveva 26 anni allora e viveva a Jolanda di Savoia. Nel gennaio del 1945 è stato fatto prigioniero a Codigoro, violentemente picchiato e si è salvato grazie all’intervento di un prete che è morto al posto suo. Poi i tedeschi lo hanno deportato in Germania, dove ha lavorato come pastore: pascolava le pecore in prossimità dei campi di concentramento. Ha salvato diversi soldati italiani, che stavano morendo di fame; durante il lavoro, ogni tanto, buttava qualche pecora al di là del filo spinato e così i soldati riuscivano a nutrirsi. Quando c’erano i bombardamenti si nascondeva nei rifugi in campagna.

Come si viveva durante laguerra? «Malissimo – racconta il figlio Natale – era difficile procurarsi i viveri. Mio padre e la sua famiglia però erano fortunati rispetto ad altri perché, vivendo in campagna, potevano sempre sfamarsi. Agostino lavorava nelle stalle, così latte e formagginon mancavano mai. Dormivano in casa, stavano a luci spente per paura di essere avvistati dagli aerei e scappavano nei rifugi appena sentivano un rumore».

La bisnonna di Eleonora aveva 12 anni ed era a Roma da parenti.

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