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Patrizio Bianchi celebra la festa del Tricolore

Il ministro dell’Istruzione in onore della ricorrenza ha omaggiato due studenti con una copia della Costituzione: «Per il vostro futuro»

Il 7 gennaio scorso ho partecipato con la mia classe alla festa del Tricolore. Mi sono sentita protagonista, perché insieme a un mio compagno e alla dirigente della nostra scuola, abbiamo ritirato una copia della Costituzione e la bandiera della Repubblica Italiana, consegnataci, nella Sala del Tricolore, dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, in presenza del sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi.

«Il Tricolore Italiano è il segno dell’unità nazionale, in un momento così difficile nel quale il nostro Paese è pressato dalla pandemia, dobbiamo ritrovare il senso di appartenenza comune.

Ognuno di noi deve essere un portatore della bandiera, un portatore di valori nella quotidianità».

Alla consegna della copia della Costituzione il ministro mi ha suggerito di custodirla e di leggerla perché mi guiderà nella vita futura. Queste parole pronunciate dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi mi hanno fatto riflettere e mi hanno fatto capire quanto sono fortunata ad avere ciò che tanti prima di me non avevano e che hanno ottenuto con il carcere e a volte anche con la morte.La Costituzione è quindi qualcosa di prezioso frutto del passato, ma con un grande progetto per il futuro. Ho letto con attenzione i primi 12 articoli della Costituzione in modo che possano rappresentare una guida per la mia vita futura, una guida ogni volta che mi troverò in difficoltà e non saprò quale strada scegliere.

La mia attenzione si è soffermata sull’articolo 1 che recita: «L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro». Questo arti-colo sancisce il mio diritto al voto e quindi la possibilità a partecipare alle decisioni politiche di governo; «fondata sul lavoro» in quanto anche per me il lavoro in futuro sarà importante perché mi darà indipendenza, autonomia, sicurezza e dignità. Anche l’articolo 3 è altrettanto importante perché sancisce a tutti i cittadini gli stessi diritti e uguaglianze senza distinzione di sesso, razza, religione, opinioni politiche, senza distinzione di condizione economica e sociale. Infatti non dovrò mai dimenticare che io non sono sola, unica, ma parte di un insieme.

Fondamentale è essere liberi, nel rispetto degli altri e godere degli stessi diritti. Per me è importante essere libera di andare a scuola, di poter praticare lo sport che più mi piace, in futuro di lavorare e di prendere decisioni per me stessa senza che nessuno possa scegliere al mio posto.

L’articolo 9 promuove la cultura, la ricerca scientifica e tecnica, utilissima per combattere le malattie soprattutto in questo periodo di pandemia. Il mio sogno sarebbe quello di diventare un medico pediatra, perché mi piace prendermi cura delle persone ma soprattutto dei bambini.

Giulia Ivardi Ganapini III C

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