ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Via dalla pandemia… sul pianeta dei Manga

Gli studenti di Calisese impegnati in un avvincente laboratorio di fumetto. Ecco il racconto della loro esperienza

«Disegnare può sembrare facile, ma dietro ad un capolavoro si nascondono fatica e impegno». Con queste parole Elisabetta Drago ha introdotto quello che sarebbe stato il progetto Manga Planet, a cui hanno partecipato alcuni studenti della scuola media di Calisese. Una ventina di alunni, impazienti di imparare l’arte e la tecnica del disegno manga, hanno aderito al corso pomeridiano proposto dall’associazione Dante Alighieri, tenutosi nei mesi di ottobre e novembre 2021 nei locali della scuola media di Calisese grazie alla collaborazione tra l’istituto di via Pascoli –in particolare il D.S. Nicola De Marco e la D.S.G.A. Lorenza Rossi– e il presidente del Quartiere Rubicone, Amedeo Farabegoli.

Finalmente, dopo due anni di pandemia, gli studenti hanno potuto riscoprire la socialità in presenza svolgendo un’attività extra–curricolare che ha permesso loro di apprendere le varie tecniche del disegno e allo stesso tempo di integrarle con il proprio stile. I ragazzi hanno inoltre potuto imparare come vengono realizzate le scene dei più famosi film di animazione, come quelli della Disney, caratterizzate da personaggi disegnati a mano.

Al termine del progetto, la redazione ha raccolto il parere personale di alcuni studenti, come Samuele Testi che ha dichiarato di essersi iscritto al corso «sognando di migliorare le tecniche e le abilità nel disegno» e Lucia Carli, che si è detta molto soddisfatta «per i miglioramenti nella rappresentazione della struttura fisica dei personaggi».

Hadria Noumi, alunna della 2^H, ha addirittura dichiarato: «Se potessi, ricomincerei il corso da capo, anche perché mi ha dato l’opportunità di conoscere compagni di altre classi e di instaurare nuovi rapporti di amicizia».

Giulia Benzi e Vittoria Teodorani hanno molto apprezzato il lavoro dell’insegnante, Elisabetta Drago, che si è rivelata «molto chiara nelle spiegazioni e brava nel disegno del corpo, sia maschile che femminile, in stile manga».

Anita Pistocchi, inoltre, ha dichiarato di essersi appassionata allo stile Chibi, che consiste nel rappresentare in maniera un po’ ironica le caratteristiche di uomini e donne.

La redazione ha poi posto qualche domanda anche alla disegnatrice: Cosa l’ha spinta ad iniziare questo corso? «Ho iniziato questo corso per-ché volevo insegnare i diversi stili manga ai ragazzi appassionati di questo argomento». Quando ha avuto inizio la sua passione per il disegno? «E’ iniziata quando ero una ragazzina, avevo visto diversi anime e ho provato a replicarli, da quel momento ho iniziato a disegnare e ad impegnarmi sempre di più». Le è piaciuto insegnare e stare vicino ai ragazzi? «Si, mi è piaciuto molto insegnare. I ragazzi sono bravi e gentili, con loro mi sono divertita molto durante i pomeriggi passati a scuola» .

Qual è stato l’argomento più complesso da insegnare? «La fase più impegnativa è stata quella in cui ci siamo soffermati su come si compone l’animazione e i vari frame».

Ha colpito molto l’attenzione degli alunni anche il passaggio in cui l’insegnante ha raccontato di un episodio accaduto al mangaka Hajime Isayama quando lavorava in un bar a Tokyo: prima di diventare famoso, infatti, venne aggredito da un ubriaco. Isayama prese ispirazione da questo spiacevole avvenimento per ideare alcune scene che poi avrebbe inserito nel suo celebre manga Attack on Titan.

Per esempio, i giganti protagonisti dell’anime camminano esattamente come faceva l’uomo ubriaco che l’autore aveva incontrato. Grazie al racconto di questa curiosità, i ragazzi hanno afferrato come Isayama, con la sua immaginazione, abbia saputo trasformare un episodio spiacevole della sua vita in un racconto di straordinario successo.

Gli alunni del corso hanno trovato questa esperienza molto entusiasmante. Alcuni argomenti –come ad esempio imparare a disegnare il corpo, le mani, i piedi e a riprodurre le proporzioni– sono risultati abbastanza complessi, impegnativi, ma anche motivanti.

«Questo progetto –concludono Arianna e Sofia– ci ha insegnato che con la fantasia possiamo prendere spunto dalle vicende quotidiane della nostra vita e trasformarle in fantastiche ed emozionanti storie e ha riavvicinato noi studenti alla normalità di cui il Covid ci aveva privati».

Articolo realizzato dagli alunni della 3^M: Benzi Sofia, Berthoud Enrico, Caldari Valentino, Casadei Linda, Magnani Arianna, Montanari Lorenzo, Szeya Aurora.

Docenti referenti: Tommaso Drudi, Francesca Faruoli, Valentina Maimonte, Gianluca Liardo.

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