ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Murales, e ogni parete diventa un sogno

I ragazzi della seconda C stregati da questa forma di arte. La loro richiesta: «Fateci lavorare sui muri invecchiati dei nostri istituti»

I murales sono davvero la forma d’arte del futuro? Non sia sa ma a noi giovani piacciono perché colorano e animano la città: ogni parete di cemento, sottopassaggio sporco e buio, muro sgretolato può diventare un sogno. La pittura murale ha una lunga storia alle spalle e ha avuto finalità diverse: estetiche quando realizzava un ciclo pittorico decorativo o ideologiche, quando cioè voleva far conoscere alla collettività un contenuto politico o morale. Ora questa forma d’arte realizza quadri contemporanei spesso di dimensioni sorprendenti che tutti possono ammirare senza dover pagare un biglietto o visitare un museo. Questa arte è ormai consolidata, le sue tecniche sono conosciute e studiate e non è più associata ad atti di vandalismo che imbrattano i muri con immagini antiestetiche o simili.

Anche la nostra Pesaro si è aperta ai Murales astratti o figurativi, sia in centro che in periferia. Uno dei più recenti è “Il fantastico mondo dei Camillas” realizzato in via La Marca e dedicato a Mirko Bertuccioli scomparso prematuramente per Covid.

E proprio di fronte ad uno dei luoghi simbolo della lotta contro la recente pandemia è stato dipinto un murales formato da sette spot dedicato alle vittime del virus e a coloro che lo hanno combattuto in prima linea.

Di un’altra lotta ci parla il murales dedicato alla senatrice Liliana Segre al Campus: quella contro l’indifferenza e l’odio per guardare al futuro ricordando il passato. Molte di queste opere sono stati realizzate per trasmettere felicità attraverso la bellezza della natura: pensiamo a quelli coloratissimi che rappresentano le correnti del mare o gli scorci suggestivi delle coste adriatiche o gli effetti tridimensionali dei ghiacciai. Proprio il 3D sarà il futuro di questa forma d’arte anche nella nostra città? Un modo diverso e più coinvolgente di far dialogare i muri con elementi esterni e con tutta la comunità! Fin qui abbiamo parlato di artisti professionisti: ma anche noi ragazzi vorremmo essere coinvolti nella realizzazione di murales sulle strutture spesso un po’ tristi delle nostre scuole lavorando di nuovo tutti insieme. Abbiamo tante idee: murales contro la differenza di genere, contro il razzismo o in difesa della nostra madre Terra. Fra le tante abbiamo scelto questa immagine che illustra il sogno che ora ci sta più a cuore: la fine di questa pandemia.

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