ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Come Ulisse, cerchiamo la conoscenza

Dall’eroe di Omero e di Dante fino al Settecento, il secolo dei grandi viaggiatori ed esploratori che scoprirono nuove rotte

Da sempre l’uomo ha cercato di capire il mondo che lo circonda, guidato dal desiderio di conoscenza. Certamente è stato mosso inizialmente dalla necessità, ma affermare e provare che la Terra girava intorno al Sole non era certo una priorità. Il viaggio è la metafora della conoscenza: non importa solo la destinazione ma tutte le tappe, gli strumenti e i mezzi per arrivarci. La cosa più importante è il percorso che facciamo per arrivare alla meta.

Nel 1700, periodo che stiamo studiando, molti scrittori viaggiavano per perfezionare educazione e conoscenze. La cosa interessante è che i grandi viaggiatori non sono stati guidati dal desiderio di conoscere per loro stessi ma, partendo già da Marco Polo, hanno divulgato attraverso scritti ciò che avevano visto e imparato. Se ci pensiamo bene poi, negli antichi villaggi come nelle nostre famiglie, si sono sempre tramandati ricordi ed esperienze vissute. Certo è che se parliamo di conoscenza e di viaggio, il pensiero va a Ulisse.

Eroe di Omero, aveva molta esperienza di viaggio: dopo la guerra di Troia, aveva navigato per anni, per terre e popoli leggendari, finché non era tornato a Itaca dalla sua famiglia. Dante, nella Divina Commedia, immaginò per Ulisse una fine diversa: giunto alla vecchiaia, sentì un fortissimo desiderio, più forte degli affetti, di tornare in mare per fare nuove scoperte. Allora, con un piccolo gruppo di uomini ripartì da Itaca. Navigando, giunse alle Colonne poste da Ercole affinché l’uomo non andasse oltre, verso l’ignoto.

I suoi compagni non volevano proseguire, ma Ulisse, molto abile con le parole, disse loro :«Fatti non foste per viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza» e cioè: la cosa che ci distingue dagli animali è la sete di conoscere. E così li convinse a partire. Anche secondo noi, solo oltrepassando i limiti si possono scoprire tante cose che altrimenti resterebbero ignote.

Dante però fa fare una brutta fine al nostro Ulisse. Se non lo ricordate, andate a rileggere il Canto XXVI dell’Inferno.

Classe 2C: Alba, Bernardi, Breveglieri, Buriani, Calvani, Carli, Cladini, Dieng, El Mokdadi, Faccani, Franceschetto, Fuschini, Gaggiano, Gega, Grillo, La Monaco, Manfredi, Mattioli, Motassim, Ottone, Quiete,

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