ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

«Le nostre poesie per dire no alla guerra»

Gli studenti hanno composto strofe d’amore, concordia e armonia pensando al dramma che stanno vivendo tanti coetanei in Ucraina

«Oggi ci neghi un diritto, domani ci neghi la vita»: è una delle frasi che noi alunni della scuola secondaria di primo grado di Apiro abbiamo scelto come slogan per la manifestazione sui diritti dell’infanzia, in occasione della Giornata della poesia. Dopo aver letto la Carta dei diritti dell’infanzia, abbiamo riflettuto insieme su quelli più importanti, anche in relazione alla terribile situazione che purtroppo stanno vivendo tanti nostri coetanei in Ucraina. Molti sono riusciti a fuggire, tanti altri sono rimasti là, sotto le bombe, e non sanno quale potrà essere il loro futuro. «Mi ha colpito la frase di una mamma che, intervistata da un giornalista televisivo, diceva: “Voglio morire in questo Paese, ma non adesso“», racconta Matteo, un nostro compagno di classe.

Tutti siamo stati protagonisti di questo evento scolastico molto toccante, creando, con la sagoma delle nostre mani, petali di margherite con su scritto una parola chiave che racchiudeva ciò che ritenevamo più importante. Ogni margherita rappresenta quindi un inno alla vita, al-la libertà, alla pace, a tutti quegli elementi imprescindibili, per noi scontati, che però, mai come oggi, sentiamo minati in molte parti del mondo. Pensiamo ai bambini in Siria, nello Yemen, in Etiopia, in Iraq e nei molti altri Stati in cui è in corso una guerra. Pensiamo alla loro paura di non svegliarsi al mattino, al dolore per la perdita dell’innocenza, alla rabbia per l’infanzia negata e alla preoccupazione per un futuro incerto.

È ingiusto che questi bambini non riescano a godere di una vita serena, di momenti di felicità pieni e della possibilità di studia-re per avverare e realizzare i propri sogni.

Noi, ragazzi della scuola di Apiro, siamo qui per i nostri e i loro diritti: realizzando questo striscione abbiamo voluto dare un segnale e far sapere che anche noi ci siamo e stiamo lottando per far sentire la voce di chi purtroppo non può farlo. Ci siamo riuniti alla pista di pattinaggio e creato un grande prato di parole significative: tra margherite di pace abbiamo scritto poesie d’amore, affermazione di sé e concordia. Le poesie selezionate erano molto profonde e sentite, scelte e scritte dalle classi seconde e terze per il loro potere evocativo ed emozionale. È stata un’iniziativa molto interessante perché, oltre a coniugare l’emozione della poesia con l’aspetto pratico dei diritti umani, ci ha dato l’occasione di riflettere sul dono della vita, sulla nostra condizione privilegiata e sull’importanza di far tesoro di ogni piccolo momento. «Ci sono cose da non fare mai,/né di giorno né di notte,/né per mare, né per terra:/per esempio, la guerra».

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