ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Uomini e donne, lottiamo per l’uguaglianza

Dagli stipendi ai ruoli di vertice, le disparità sono ancora troppe. Serve più consapevolezza a tutti i livelli per cambiare le cose

Ad ognuno di noi è capitato almeno una volta di riguardare le foto risalenti al periodo della scuola materna. A molti è inoltre capitato di riconoscersi smistati in piccoli grembiulini, rosa per le femmine e blu per i maschi. All’epoca si era troppo piccoli per comprendere lo stereotipo di genere dietro a questa distinzione, ma oggi non più. Fin dalla giovane età ci si abitua a sentire le comuni frasi legate al genere, lo si vede nelle pubblicità dei giocattoli, nei colori di cui questi sono fatti, persino nelle immagini che vediamo distrattamente ogni giorno in film o serie Tv. Basta poco per creare due grandi etichette nella società: da maschio oppure da femmina. Nasce tutto da una semplice differenza fisica e si passa in un attimo ad una gerarchia con l’uomo alla cima, nell’ambito del lavoro e con un carattere forte, coraggioso e deciso. Mentre la donna è in basso, legata alla casa e alle attività ’meno importanti’, spesso emotiva e che predilige attività con bambini piccoli. Queste disuguaglianze si riflettono anche in ambito lavorativo: il 99% delle maestre di asilo sono donne, mentre solo l’8% delle donne sono rettrici di Università in Italia. Anche riguardo ai salari, le disparità vengono ignorate molte volte: in Europase un uomo e una donna svolgono lo stesso mestiere, la donna generalmente riceve il 4,2% in meno. Nel momento in cui state leggendo questo articolo una donna nel mondo muore a causa di violenza. Una ogni dieci minuti. Una donna su tre ha subito violenze sessuali nella sua vita, ovvero 62 milioni in tutta Europa. Su 10 stupri solo 1 viene de-nunciato. Questi numeri vengono omessi troppe volte. Dal 2014 le violenze sessuali di qualunque tipologia sono diventate una violazione dei diritti umani, ma sono ancora troppe le culture in cui si praticano mutilazioni ai genitali femminili, i luoghi in cui si verifica un episodio di catcalling, i social in cui si sminuisce la donna e le persone che incolpano l’abbigliamento della vittima. Secondo alcuni studi i bambini imparano ad utilizzare il vocabolo ’no’ a due anni, due semplici sillabe che purtroppo a volte non vengono prese sul serio da molti uomini. Il terzo articolo della Costituzione della Repubblica Italiana impone che uomo e donna siano su uno stesso piano di diritti. Non vi è scritto che siamo uguali come caratteristiche, perché non è affatto vero: essere diversi è una ricchezza che contraddistingue ognuno di noi. Ma la Repubblica non è solo un’istituzione politica del nostro stato, ogni singolo individuo ne è parte integrante e se tutti mettessimo in pratica questo concetto sarebbe un luogo migliore. Uguaglianza, libertà, rispetto e regole sono i principi base per una società sana: si collegano strettamente fra di loro e se anche solo uno non viene rispettato, tutti gli altri crollano. E’ importante diffondere consapevolezza tra i giovani, gli insegnanti, genitori, cittadini: è fondamentale iniziare ad agire ora per cambiare la situazione.

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