ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

«Noi non rinunciamo al cibo della tradizione»

I piatti del nostro territorio sono eccezionali e raccontano la storia della nostra città. Le nuove generazioni dicono: «Trasmette emozioni»

Da sempre il cibo fa parte delle tradizioni di tutti i popoli. I piatti tipici sono un modo per trasmettere emozioni e caratteristiche del luogo d’origine. Reggio ne è un esempio, infatti alcuni suoi cibi si trasmettono di generazione in generazione. Uno degli alimenti tradizionali più famosi a livello internazionale è il Parmigiano Reggiano. Dal lontano 1612, i casari si alzano verso le quattro di mattina per iniziare a produrre questo alimento. Nell’ultimo periodo, nella produzione del formaggio sono stati inseriti alcuni macchinari artificiali, ma le modalità produttive rimangono molto simili a quelle di una volta.

Se sei un vero reggiano, poi, conoscerai sicuramente il ‘tagliere misto’, tanto amato da tutti e composto da: Parmigiano, salumi vari, gnocco fritto e l’erbazzone, che non può mai mancare. Questa pietanza trasmette calore e felicità ed è il simbolo della condivisione famigliare.

Non si può tralasciare il cappelletto: il re del Natale nostrano.

Ogni casa di Reggio porta a tavola il giorno di Natale un piatto fumante di cappelletti in brodo.

È composto da un ripieno di carne avvolto da un sottile strato di pasta all’uovo e fa parte della nostra tradizione da sempre. I cappelletti si possono comprare, ma è anche possibile farli in casa. È importante, infatti, che i giovani imparino a produrli, per non dimenticare questa antica usanza. Pensando sempre a cibo e festività, non possiamo non nominare il carnevale. A Venezia è famoso per le sue maschere, a Rio de Janeiro per i suoi balli, a Reggio, invece, per le buonissime chiacchiere e gli strepitosi tortellini fritti. Questi dolci, in realtà molto semplici, sono qualcosa di stupendo per il gusto di chiunque. Forse non sono molto salutari, ma le emozioni che trasmettono quando li assaggi ti ripagano completamente. Ma non soltanto i cibi locali uniscono gli abitanti di una città. Vorremmo concludere la nostra rassegna con un frutto, il sovrano dell’estate. Stiamo parlando dell’anguria, un frutto fresco, dolce e molto dissetante.

Questo frutto, originario dell’Africa tropicale, circola soltanto nei mesi estivi ed è una salvezza contro il caldo afoso delle nostre zone. L’anguria è diventata così tanto famosa che nell’ultimo periodo le sono state dedicate persino delle canzoni – come ad esempio «Watermelon sugar» di Harry Styles – e nessuno di noi riesce a immaginare un’estate senza questo frutto.

Dunque, dopo la nostra ricerca sui cibi che più ci emozionano, siamo giunti a una conclusione: non sono importanti i cibi in sé, ma le storie che trasmettono e per questo è estremamente importante che le generazioni di oggi continuino a conoscerli e a cucinarli, in modo tale che le emozioni che abbiamo provato noi le possano provare anche le future generazioni.

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