ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Progetto amico: la solidarietà attraverso la penna

I pensieri degli allievi della classe 1ªC della scuola media ‘Cervia 3’ contro l’oppressione e ogni tipo di violenza

”Che la pace vinca sempre tutte le guerre”. Questo è il messaggio scritto da una nostra compagna e il “grido” che noi alunni della classe 1ªC, della scuola media IC3, abbiamo voluto promuovere attraverso un progetto per dire “no alla guerra”. Anche la solidarietà può manifestarsi in questo modo. Abbiamo dato voce ai nostri pensieri, ai nostri timori, alle nostre ansie, alle nostre paure. Abbiamo immaginato di inviare lettere, di creare pensieri, frasi, poesie a coloro che stanno subendo la guerra ma anche a coloro che hanno provocato questa carneficina. Ci siamo calati nei “loro panni”, nelle vesti del popolo ucraino e di quello russo.

Non è facile per noi giovani ragazzi, comprendere i motivi di questa assurda tragedia umana.

Vedere immagini terribili, la distruzione di edifici, di monumenti, di città meravigliose e soprattutto vedere bambini privati dalla libertà di giocare, di essere strappati dalla loro terra, di madri e padri, di mogli e mariti piangenti, ci ha commosso. Nessun massacro è giustificato. È stato il nostro modo per esorcizzare le numerose paure con cui conviviamo ogni giorno. Voi adulti ci dite di stare tranquilli, ma Noi abbiamo tanta paura! Nella speranza che tutto quello che sta accadendo al nostro vicino finisca presto.

Uniti contro ogni tipo di violenza, gridiamo: “No alla guerra sì alla pace”.

Alcuni pensieri elaborati dai ragazzi.

”La violenza, la guerra è l’atto più vile che l’uomo possa compiere. La guerra non è mai una soluzione. Penso alle normali vite dei bambini completamente stravolte. Guardo i loro occhi carichi di tristezza. Non possono più giocare in libertà, non possono più andare a scuola. Penso ai genitori, che hanno negli occhi il terrore. Penso ai civili e agli innocenti che soffrono e che muoiono in guerra. Penso, pensiamo non solo a noi stessi, ma a tutti coloro che vivono una situazione difficile. Accogliere per dare loro una casa, una nuova possibilità, un nuovo inizio, per poter ricominciare. Questa è la mia speranza. Pensiamo”! ”Caro amico immaginario, Madre, padre, ragazzo, ragazza.

Non oso pensare cosa tu stia vivendo: tutto ciò che per noi rappresenta la normalità, e che anche per te lo era, è stata stravolta in poco tempo. Non oso immaginare come sia sentire i rumori delle esplosioni, le urla per strada e non oso immaginare come sia vedere la propria casa, il proprio paese, ridotto in macerie. Non oso immaginare il tuo dolore, i tuoi pianti, le tue paure, le tue ansie e non oso immaginare come sia dover abbandonare il proprio Paese, la propria casa e i propri affetti. Io prego tutte le sere affinché questa situazione finisca e che tornino a trionfare la pace e la normalità .

Ammiro il coraggio di voi tutti, che nonostante quel che state passando, continuate a lottare, senza arrendervi. Comunque sia, sappiate che qui in Italia, un posto per voi ci sarà sempre. Saluti, dalla tua carissima amica immaginaria”. “In questo periodo di guerra tra Ucraina e Russia, gli italiani hanno scelto di aiutare il popolo ucraino, donando i beni necessari per sopravvivere. Spero che questa guerra finisca presto, che i civili smettano di soffrire e che i bambini tornino a giocare liberamente per le strade del loro Paese. Viva la pace e la solidarietà fra i popoli!” “Illustrissimo uomo potente, Lei non soffre vedendo quelle persone che cercano di scappare? O le persone che si nascondono? Vedere neonati piangere, anziani sconvolti o coppie che si devono dividere per avere la libertà, non la scuote? Sono convinta che tutti abbiano un cuore. Io, vedendo i bambini che, pur sentendo scoppiare bombe e suonare sirene per nascondersi , sorridono, mi si apre il cuore d’amore. L’innocenza e la speranza sta proprio nei bambini.

Non è giusto privarli dei loro diritti. Spero che queste mie parole facciano breccia nel suo animo”.

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