ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Occhio alle fake news: non sono innocenti

I ragazzi riflettono sulle false notizie che circolano in rete, costruite per divertire ma anche per manipolare le opinioni

Le fake news sono notizie false diffuse volontariamente da una o più persone, spesso in maniera anonima. Tra i principali mezzi di comunicazione Internet è l’ambiente più favorevole perché chiunque può scrivere quello che vuole su di un blog o in un commento senza superare alcuna selezione; i giornalisti che scrivono sui giornali o parlano in televisione mettono in gioco il loro nome e la loro faccia, mentre sul web è facile creare e gestire dei profili che sfuggono ad ogni controllo.

Le fake news spesso non sono innocenti “bufale” messe in giro per divertimento: vengono diffuse per manipolare o provocare le persone per ottenere un guadagno o raggiungere uno scopo politico. Anche se la maggior parte viene smascherata, chi mette in circolazione fake news è pericoloso perché crea confusione e diffidenza: le persone cominciano a non credere più neppure alle notizie vere e a vedere complotti dappertutto.

Cosa bisogna fare quando si è davanti a una fake news? Se è pericolosa bisogna subito segnalarla per farla rimuovere; se invece è fatta per ridere o è decisamente assurda è meglio a volte non fare niente per evitare che riceva troppa visibilità e aspettare che si sgonfi da sé.

Alcuni usano le fake news come esperimento sociale: un comico americano ha postato nel 2014 una foto dove il regista di Jurassic Park, Steven Spielberg, compare a fianco di un triceratopo steso a terra, accompagnandola con un commento indignato contro la caccia. Incredibilmente, tanti reagirono accusando Spielberg per aver ucciso un animale in via d’estinzione senza fare caso al fatto che si trattava di un dinosauro estinto da milioni di anni.

Studiare le fake news è utile per capire i punti deboli delle persone, che arrivano a credere a qualsiasi notizia per ignoranza o distrazione. In questi anni, ad esempio, si sono sentite molte teorie sull’origine del Covid: abbiamo provato ad inventarne qualcuna per capire come si costruiscono le fake news e, magari, riconoscerle meglio.

––––––––– Questa è la storia di Simone.

«Si dice che con lo scioglimento dei ghiacci dei poli si possano liberare dei virus rimasti congelati per migliaia di anni contro cui non ci sono cure. Nell’estate del 2019 c’è stata una spedizione scientifica dell’università di Wuhan al Polo Nord per raccogliere dei campioni durante il disgelo. Il virus si attaccò ai ricercatori, che si ammalarono e furono rimandati in Cina; all’inizio fu scambiato per una normale febbre e non presero precauzioni. Quando poi esplose il contagio cercarono di tenere segreta la notizia. Ho saputo questo da mio zio, che fa il biologo all’Università: era in contatto con i ricercatori di Wuhan per uno scambio di dati, ma dopo il loro ritorno in Cina non è più riuscito a contattarli. Le coincidenze tra la malattia, il ritorno dalla spedizione e l’esplosione del contagio a Wuhan sono evidenti». «Per la mia fake news – spiega Simone – ho usato una teoria che circolava già, quella dei virus congelati nel ghiaccio polare, e ho inventato la spedizione cinese perché servivano delle prove, anche se false. Come fonte ho indicato uno zio perché è un parente generico, ma che ispira fiducia, e l’ho messo in un posto in cui può avere informazioni riservate».

––––––––––– Questa invece è la fake news di Violante: «Nell’estate del 2019 ero al ristorante per il compleanno di mia nonna; al tavolo a fianco al nostro erano seduti due uomini d’affari cinesi. Uno stava dicendo all’altro che nel laboratorio di Wuhan era stato trovato un virus potenzialmente pericoloso per l’uomo. Avevano inoculato il virus ad un pipistrello per sperimentare su di lui una cura, finché l’animaletto morì.

L’addetto alle pulizie però non smaltì correttamente la carcassa, che venne buttata nella foresta; quando lo scoprirono fu licenziato, ma era troppo tardi. Poi vennero scoperti migliaia di animali morti… I due si alzarono da tavola con aria spaventata, non riuscii a sentire più nulla perché se andarono via».

«Ho scelto come animale un pipistrello perché ci sono già molte persone che credono che il Covid sia stato trasmesso all’uomo tramite un pipistrello e che il contagio sia partito da un laboratorio di Wuhan».

––––––––– Riconoscere una fake news non è impossibile. In alcuni casi è sufficiente avere un po’ di logica e di buon senso, ma al giorno d’oggi i programmi per ritoccare immagini o filmati sono diventati molto sofisticati, quindi i falsi sono più difficili da smascherare. La cosa più sicura è sempre controllare le fonti e selezionare quelle affidabili, dato che verificare di persona ogni notizia non è possibile.

A proposito: anche quella delle reazioni indignate alla foto del triceratopo era una fake news.

Abbiamo controllato i commenti originali e in realtà sono chiaramente ironici, bastava leggerli con attenzione. Alcuni se ne sono accorti, ma i più hanno creduto subito che esistano veramente persone così ignoranti da credere a una notizia del genere e sono diventati a loro volta vittime di una fake news.

E voi, ci avevate creduto? La classe 1E di Roncofreddo

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