ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola secondaria di primo grado Vincenzo Monti di Pollenza (MC)

«Pollenza nelle foto ai tempi del lockdown»

Gli studenti hanno visitato la mostra di Franco Tomassini: ha saputo cogliere la comunità con suggestive immagini in bianco e nero

Ha fatto la centro la mostra tenutasi a Pollenza intitolata «I miei occhi, le vostre storie» del fotografo Franco Tomassini: una galleria di volti dei suoi concittadini ai tempi del Covid; tutti rigorosamente in mascherina. Il fotografo (figlio d’arte perché suo padre, Peppe de’ Sittì, era il titolare di uno storico studio di fotografie sempre «magiche») ha rappresentato una vera e propria comunità, immortalata nella quotidianità. L’esposizione infatti è caratterizzata da una galleria di immagini molto spontanee, suggestive perché in bianco e nero. La mia foto preferita è quella con una donna con uno sguardo intenso, profondo, occhi felici e una mascherina che sembra creare contrasto con il resto dello scatto. Questa immagine mi trasmette serenità e bellezza. La mostra mi è piaciuta e mi ha aiutato a capire che spesso gli occhi parlano, esprimono più di mille parole.

Francesca Mastrapasqua
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La mia foto preferita è quella con il lampione acceso che illumina il buio. La trovo molto bella, comunica messaggi profondi. La notte può significare la depressione che ci ha invaso durante il lockdown o la paura delle persone che hanno visto le certezze di colpo evaporare; la lanterna mi fa pensare alla speranza o a un desiderio chiuso in noi.

Giulia Marziali
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Tomassini ha catturato molti sguardi, atteggiamenti, caratteri a volte nuovi di persone che si credeva di conoscere. La scelta del bianco e nero fa sembrare tetra l’atmosfera, ma questa sensazione mi piace. La foto che preferisco è quella con gli uccelli che volano all’imbrunire con la luna tra i rami che li osserva.

Paola Lamura
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Quella di Tomassini è una mostra di foto molto significative perché mostrano il tempo della quarantena come è stato vissuto del nostro paese. Alcuni sguardi sono sorridenti, altri malinconici ma tutti fiduciosi che ce l’avremmo fatta. La mia immagine preferita rappresenta una persona che cammina al centro della strada bagnata sotto a un grande ombrello. Il Covid è stato come una notte di maltempo, abbiamo atteso ansiosamente che passasse.

Lorenzo Battista
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Come un fotoreporter di quei lunghi mesi di pandemia, Tomassini mi ha ispirato due sentimenti: dispiacere, ma anche segni di speranza. L’immagine più bella è quella dell’uomo di spalle, con l’ombrello aperto, che se ne va sempre più lontano, in una fitta nebbia dietro e davanti a sé.

Salvo Bejko Sevrani
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La mia foto preferita è quella con le forze dell’ordine che si tengono a distanza tra loro, almeno a due metri. Tutta la piazza di Pollenza è vuota nell’immagine. Questa mostra è stata bellissima, tutte le foto erano splendide.

Francesco Petritoli

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