ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado G. Ugonia di Brisighella (RA) - 2A, 2C

Abbandonate gli animali? Dovete spiegarci il motivo

Secondo i dati dell’Enpa gli esemplari coinvolti sono stati l’8,6% in più rispetto al 2022 Si tratta di 80mila gatti e 50mila cani, con una media di 384 cuccioli al giorno

Secondo i dati raccolti dall’associazione Enpa, il numero di animali abbandonati in Italia è salito ancora ed è l’8,6% in più rispetto al 2022. È sempre grazie all’Ente Nazionale Protezione Animali che scopriamo come siano circa 80.000 i gatti e 50.000 i cani abbandonati ogni anno, con una media di 384 esemplari al giorno. Gli abbandoni si registrano soprattutto nel Sud Italia, in particolare Campania, Sicilia, Puglia, Lazio e Calabria, sebbene il fenomeno sia presente anche in altre regioni.

I motivi dell’abbandono possono essere vari: il ricovero o il decesso del proprietario, la nascita di un figlio, la paura di contrarre qualche malattia, la malagestione di comportamenti aggressivi dell’animale o altro.

Oltre al fatto che l’abbandono di animali è perseguibile legalmente, esso può diventare fonte di problemi per la società: numerosi infatti sono gli incidenti stradali causati da cani abbandonati, sono diverse le patologie che possono essere trasmesse da questi soggetti all’uomo e al bestiame e, infine, i cani e i gatti che riescono a sopravvivere e a restare liberi finiscono per alimentare il fenomeno del randagismo, ad oggi considerato un problema di igiene pubblica.

Un tempo si pensava che il fenomeno dell’abbandono degli animali fosse da collegare esclusivamente al periodo estivo, mentre oggi si può affermare che ormai si tratti di un problema diffuso durante tutto l’anno, con picchi significativi raggiunti in prossimità delle vacanze estive, ma non solo: anche la stagione venatoria e le festività natalizie, infatti, rappresentano un periodo critico.

Questo fenomeno, però, si può e si deve arginare.

Negli ultimi anni, in effetti, sono cresciute in modo esponenziale le strutture ricettive che offrono la possibilità di ospitare i piccoli animali. Si tratta di un dato importante che potrebbe limitare notevolmente il rischio di abbandono, soprattutto durante le vacanze: queste pensioni sono pensate per far trascorrere agli animali domestici in compagnia dei propri simili e per dare la possibilità ai proprietari di partire per le ferie senza alcun pensiero, certi di poter contare su strutture affidabili, che si prenderanno cura dell’animale sotto ogni aspetto.

È davvero triste constatare come l’abbandono, nella maggioranza dei casi, nasca da una scomodità nel prendersi cura del proprio animale, più che da una vera e reale necessità.

Ad oggi, con tutte le strutture specializzate e le associazioni pronte a fornire tutto l’aiuto possibile, una motivazione simile non è più accettabile.

Per alcune persone un animale è paragonabile a un essere umano per l’affetto che dona in modo gratuito e sincero. La domanda che ci sorge spontanea è una sola: voi trattereste così un vostro simile?

Filippo Gentilini e Alice Pompignoli, classe 2^ C Scuola media ‘Ugonia’ di Brisighella Prof Martina Pini

 

Da anni il culto della magrezza è all’ordine del giorno. Vale per la cultura occidentale ma è ancora più accentuato in quella orientale. Questo si riflette nel K-pop, un genere musicale che unisce il pop alla musica coreana. I suoi idoli sono famosi per l’aspetto impeccabile e i corpi incredibilmente magri. La cantante Jang Wonyoung, che pesa 42 kg per 173 cm, oppure Kotoko, 39 kg per 157 cm, sono considerate standard di bellezza. La pressione del settore li spinge a un costante confronto tra loro, costretti ad allenamenti intensi e ad abitudini alimentari estreme, che a volte li portano addirittura a svenire durante le esibizioni. A differenza di altri generi musicali, il K-pop è un fenomeno culturale a tutti gli effetti, con un proprio universo di fan talmente devoti e ossessionati da emulare le mode che lancia e creare un giro economico molto alto. Troppo spesso dimentichiamo l’importanza della salute del corpo, come se esso fosse un valore, un oggetto da mostrare. Pensiamo che questa ossessione per la magrezza aumenti il disagio tra noi ragazzi. Il corpo è soltanto l’involucro della nostra identità. Negli anni cambierà mentre ciò che ci rimarrà è chi siamo dentro. E quindi ciò che maggiormente dovremmo curare è la nostra diversità perché ci rende unici.

Abiona Balliu, Caterina Costa, Vanesa Kasa, Daniela Isabella Tedioli Garcia, classe 2^ A Scuola media ‘Ugonia’ di Brisighella Prof Cristina Laghi 

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