ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Primaria Bruno Pasini di Ravenna (RA) - 5C

Bullismo e cyberbullismo: due esperienze da non provare

La classe 5^C della scuola primaria ‘Bruno Pasini’ di Ravenna: «Se qualcuno perseguita un compagno di classe abbiamo imparato che non possiamo restare in silenzio, ma dobbiamo reagire»

Il bullismo è presente in tutte le parti del mondo e, in tutte le parti del mondo, viene usato per togliere l’autostima della vittima.

È formato da minimo due persone, la vittima e il bullo, che spesso è accompagnato da amici. Si viene bullizzati soprattutto nelle scuole, per esempio durante uscite con coetanei; purtroppo questi casi sono sempre di più presenti negli ultimi anni. Non in tutte le situazioni c’è un motivo ben preciso, ma spesso è per debolezze: perché non si è forti ad un videogioco oppure perché si vuole sfogare rabbia; ma non si sa dove, perciò viene sfogata su persone innocue; facendole sentire insicure di se e certe volte facendole arrivare al suicidio. L’atto può essere così forte che potrebbe causare anche: isolamenti, perdite di autostima, ansia, anoressia o altro.

Il bullo, spesso, è più grande perciò si sente superiore. La vittima non dice nulla quindi si fa intimidire dal bullo che continua ad insultarla ed infastidire per il suo aspetto, chiamandola con dei nomignoli irritanti. La vittima non solo non si difende, ma spesso non avverte i genitori o gli insegnanti; che solo in quel momento iniziano a preoccuparsi del figlio o dello studente che può essere preso in giro ripetutamente per un voto, sia positivo che negativo.

A volte capita che il bullo possa essere stato bullizzato a sua volta dai propri genitori, perché non sono stati educati bene, di conseguenza i genitori educano male i loro figli che a loro volta trattano male le altre persone.

Esiste anche un’altra forma di violenza: il cyberbullismo.

Si tratta di una forma di bullismo online, cioè dietro gli schermi, tramite il quale potrebbero hackerarvi l’account e approfittare dei vostri dati. I cyberbulli ti perseguitano tramite chat e chiamate scam.

Le vittime vengono osservate e poi minacciate. I cyberbulli perseguitano con offese creando le vittime insicure di sé. I bullizzati, la maggior parte delle volte si vergognano a parlarne con qualcuno perché si sentono colpevoli.

Al giorno d’oggi ha maggiormente preso piede il cyberbullismo, che accade anche quando il cyberbullo vuole qualcosa che non ha. Il fenomeno, può portare così tanto terrore alla vittima che pensa al suicidio. Ovviamente il cyberbullo conosce la vittima ma la vittima non conosce il cyberbullo, infatti l’atto avviene a distanza.

In alcuni casi il cyberbullo può fingersi un ragazzo ma in realtà è un adulto che fa delle domande personali, indaga e raggira la vittima per poi approfittarne.

Purtroppo è da sempre che esiste il “mettere in imbarazzo e terrorizzare” le persone; forse questo accade perché i bulli ed i cyberbulli non vengono amati, ne considerati.

State il più attenti che potete, non accettate amicizie dagli sconosciuti soprattutto online; non date confidenza alle persone… potrebbero essere malintenzionate.

Quest’anno noi ragazze e ragazzi della 5^ C abbiamo assistito a una lezione di un esperto psicologo su bullismo e cyberbullismo, una lezione con il comandante dei carabinieri e stiamo seguendo un corso di formazione sulla piattaforma Moige che ci permetterà di diventare ‘Giovani Ambasciatori’ sulle tematiche di bullismo e cyberbullismo per aiutare altri bambini in situazioni difficili.

Rania: «Dall’ esperto ho imparato : Un video critico riguardante una persona potrebbe, se andato virale, distruggere la vita della persona in questione. Dai carabinieri ho imparato: I tipi di bullismo: diretto e indiretto. È diretto quando il bullo ti insulta quotidianamente direttamente in faccia. Indiretto invece è il pettegolezzo, o meglio, quando una persona ti sparla sta compiendo bullismo indiretto nei tuoi confronti. Dal corso Moige sto imparando che il bullismo può arrivare a più di qualche insulto a scuola, può arrivare infatti a rapimento, depressione e molte altre cose poco piacevoli.

Francesco: Dall’esperto ho imparato che la nuova generazione è dipendente dallo smartphone, molte curiosità, percentuali, brutte notizie e cose anche belle. Dai carabinieri ho imparato che i bulli agiscono in tanti modi, che le persone davanti a delle scene pericolose si mettono a filmare, mentre ridono invece di aiutare. Dal corso Moige che ci forma su questo tema sto scoprendo che queste cose succedono in tutte le parti del mondo e che non importa cyber o no, deve finire, quindi stop!! Viola: Ho imparato che alcune volte dall’altra parte dello schermo potrebbe esserci una persona non reale (cioè che fa finta di essere un’altra persona) e che nel bullismo bisogna rispettare gli altri e capire i loro sentimenti. Le dipendenze invece ti possono uccidere.

Giada: Dallo psicologo ho capito che ai giorni d’oggi non ci si può fidare più, per nulla di nessuno e che quelli che giudichiamo per primi siamo noi. Poi dai carabinieri ho capito che si deve dire, raccontare e ammettere quello che succede a scuola perché sennò poi diventa una regola.

Greta: Dall’esperto ho imparato che Il cyberbullismo è quando qualcuno usa il computer o il cellulare per far star male un’altra persona. Come quando a scuola qualcuno ti prende in giro, ma online è ancora più facile perché puoi nasconderti dietro uno schermo. Bisogna stare attenti anche perché non sai chi può esserci dall’altra parte, quindi non bisogna rispondere a messaggi di sconosciuti. Dai carabinieri ho capito che è importante essere gentili e rispettosi. Se vediamo qualcuno che viene bullizzato, dobbiamo dirlo a un adulto e aiutare la persona che sta soffrendo. Tutti meritano di essere felici e di sentirsi al sicuro sempre.

Nicolas B: Ho imparato dallo psicologo e dai carabinieri che bisogna stare attenti al 100% alle persone malintenzionate. E anche se una persona non la conosciamo dobbiamo aiutarle se è in difficoltà.

Tabassum: Ho imparato dallo psicologo sul cyberbullismo che dobbiamo essere più attenti online al 100 per cento. Non dobbiamo rispondere a messaggi degli sconosciuti, se ci mandano un messaggio e ci dicono di incontrare quella persona noi non dobbiamo accettare, dobbiamo dirlo subito ai nostri genitori. E dai carabinieri ho imparato che se qualcuno fa bullismo con noi non possiamo restare in silenzio.

Classe 5^C Scuola primaria ‘Bruno Pasini’ di Ravenna Insegnante Rossella Serafino 

Votazioni CHIUSE
Voti: 535

Pagina in concorso