Una star nel nostro istituto Anna Sole, l’abbiamo intervistata
La scuola media ‘Pellico’ di Voltana alla scoperta della vincitrice dello Zecchino d’oro «Il mio idolo è Annalisa a lei. Quando canto provo un senso di libertà e anche un filo d’ansia»
Lo Zecchino d’Oro è un celebre concorso musicale dedicato ai bambini, che a distanza di 66 anni riesce ancora ad emozionare e intrattenere molte famiglie italiane. Ogni anno, giovani cantanti si esibiscono con canzoni originali e dal testo significativo, contribuendo a creare un repertorio amato da generazioni, rappresentando un’importante manifestazione culturale per la musica infantile.
Domenica 1 dicembre, dalle 17.20 alle 20.00 tutti gli abitanti di Voltana, un piccolo paese di provincia, erano attaccati agli schermi: Anna Sole Dalmonte, orgoglio del suo paese, si stava esibendo per guadagnarsi il 1° primo posto e quando accadde, grazie alla splendida canzone “Diventare un albero” scritta da Luca Argentero, Rebecca Pecoriello e Nicola Marotta, gli abitanti esplosero di gioia. Anna Sole frequenta la quarta elementare nel nostro stesso istituto per cui abbiamo pensato di rivolgerle qualche domanda Quando e come è nata la tua passione per il canto? «La mia passione per il canto è nata ad una festa paesana vicino al mio paese durante la quale hanno messo la mia canzone preferita “Ciao Ciao” della Rappresentante di Lista.
Ho chiesto alla mia mamma se potevo andare vicino al piano bar ad ascoltare, ma non fece neanche in tempo a girarsi che ero già sul palco a cantare».
Cosa provi quando canti? «Quando canto provo un gran senso di libertà e felicità soprattutto quando percepisco che riesco a coinvolgere chi mi ascolta e ora, che ho una canzone tutta mia, trovo meraviglioso sapere che ci sono altri bambini che sanno il testo a memoria».
Come ti senti quando sei sul palco con decine di persone che ti guardano e ascoltano? «Provo molta gioia e allo stesso tempo un filo di ansia, ma appena inizio a cantare tutto passa e rimango solo io con la mia passione; in un attimo l’ansia si trasforma in divertimento ed energia».
Chi ti è stato più vicino e ti ha supportato di più in questo percorso? «Sicuramente i miei genitori che mi hanno sempre accompagnata dappertutto senza mai farmelo pesare, e il mio insegnante di canto Ruggero Ricci che mi ha sempre aiutato anche nei momenti più difficili».
C’è una persona a cui ti ispiri particolarmente o che hai come idolo? «Ascolto e ho sempre cantato musi-ca pop e secondo me Annalisa, in Italia, è la regina del pop; è sempre stata fonte di ispirazione per me e la stimo sia come cantante che come persona».
Come è stata l’esperienza allo Zecchino D’Oro? «Fantastica fantastica soprattutto perché ho passato un po’ di tempo con bambini che hanno la stessa mia passione e con professionisti che ci hanno seguiti con precisione e competenza, ma anche con molta umanità; mi sono trovata molto bene e ricomincerei da capo anche domani».
Non ti chiediamo se sei felice perché la risposta è scontata. C’è una domanda alla quale avresti voluto rispondere ma che non ti è mai stata fatta? «A dire la verità di domande me ne hanno già fatte molte, piuttosto ce n’è una che vorrei rivolgere io alla mia nonna con la quale seguivo sempre lo Zecchino da piccolissima e che purtroppo non è riuscita a vedere realizzato un sogno che era anche il suo. Le chiederei se è fiera di me».
Tutto il paese è fiero di te e sicuramente lo sarebbe stata, anzi lo è, anche la tua nonna.
Andrea Bartolini, Clara Chini, Diego Gizzi, Dario Randi, Giorgia Vetricini, classe 3^ F Scuola media ‘Pellico’ di Voltana Professoressa Gianstefani Silvia
Lo sport è una parte fondamentale della vita di ognuno di noi; è terapeutico sia per quanto riguarda l’ aspetto psicologico che quello fisico. Per questo è un diritto che tutti possediamo e che non dovrebbe essere negato a nessuno.
Il percorso è stato lungo, ma per fortuna oggi questo obiettivo pare quasi completamente raggiunto.
Le prime competizioni sportive per disabili sono nate grazie all’iniziativa di Ludwig Guttmann, un neurologo tedesco noto in particolare per aver organizzato nel 1948, presso l’ospedale di Stoke Mandeville nel Regno Unito, la prima competizione di sport per persone con lesioni spinali. Guttmann iniziò a utilizzare lo sport come parte del trattamento per i soldati feriti durante la Seconda Guerra Mondiale convinto che l’attività fisica potesse aiutare nella riabilitazione e nel miglioramento della qualità della vita delle persone con disabilità.
La prima competizione di Stoke Mandeville coinvolgeva pochi atleti e si svolgeva contemporaneamente ai Giochi Olimpici di Londra del 1948.
Nel corso degli anni, l’evento è cresciuto, diventando le Paralimpiadi moderne, che si tengono ogni quattro anni parallelamente ai Giochi Olimpici e che ormai sono trasmesse in TV e seguite da tutti gli appassionati di sport.
Tanti sono gli atleti che in questi anni si sono allenati e si sono messi alla prova; in particolare ci ha colpiti Monica Graziana Contrafatto un’atleta paralimpica e militare italiana, oggi considerata una donna resistente e simbolo di determinazione per chi ha seguito le sue avventure nello sport così come il suo impegno nell’esercito . Monica si arruolò nell’Esercito Italiano nel 2006 e fece parte del 1º Reggimento bersaglieri. Nella sua seconda missione in Afghanistan, è rimasta gravemente ferita a causa di un attacco che le ha provocato l’ amputazione della gamba destra.
Molti si sarebbero arresi e avrebbero subito la nuova condizione, mentre lei ha continuato a perseguire imperterrita la sua carriera sportiva con grande determinazione .
Andrea Bartolini, Clara Chini, Diego Gizzi, Dario Randi, Giorgia Vetricini, classe 3^ F Scuola media ‘Pellico’ di Voltana Prof.ssa Gianstefani Silvia