I videogames tra gioco e socialità Giovani più dipendenti dai social
Nel corso degli anni sono cambiate le piattaforme e soprattutto le proposte dei produttori C’è anche chi ha risposto che alla nostra età preferiva stare all’aria aperta e studiare
Qual è il videogioco più popolare tra i ragazzi e le ragazze della scuola Borsellino di Jesi? Grazie ad un sondaggio fra i nostri compagni e compagne abbiamo scoperto che il più amato è Minecraft. Il motivo è che si tratta di un gioco «open world» che fa divertire sempre tutti anche in compagnia di amici visto che si può interagire con persone sia vicine a te che lontane: la piattaforma da cui ci si gioca di più sono la Playstation e il Tablet. Dalle nostre interviste abbiamo visto che i ragazzi di oggi non sono così dipendenti dai videogame quanto piuttosto dai social.
Il momento della giornata in cui i nostri amici giocano è la sera visto che il pomeriggio si potrebbe avere sport o magari stare all’aria aperta. Pensiamo che i videogames siano un modo sia per socializzare con amici sia per conoscere persone nuove. Ecco le interviste di alcuni dei nostri compagni e compagne.
Camilla P. ci ha detto: «La mia piattaforma preferita e anche quella da cui gioco di più è Play 5/4. Il videogioco che mi appassiona di più è Hogwarts Legacy perché è un gioco di fantasia e avventura all’interno nel mondo di Harry Potter. Quando gioco ad Hogwarts Legacy, mi pare di entrarci dentro da quanto è realistico e mi appassiona. Gioco soprattutto di sera perché ho più tempo libero. Per la piattaforma Nintendo il gioco più usato è Mario Kart Deluxe 7».
Durante un’uscita del corso di giornalismo, abbiamo intervistato alcune persone, di età più adulta, fra cui Claudio Procicchiani, il parroco della chiesa di San Filippo di Jesi, che alla nostra chiacchierata ci ha parlato di questo: «Alla vostra età, il mio gioco preferito era Pengo, una specie di Pac-Man.
Giocavo su delle videocassette, soprattutto di tema avventura, che si inserivano nel computer Commodore 64. Durante la mia infanzia quando mi incontravo con i miei amici i videogames non erano un passatempo a cui giocavamo ma preferivamo fare qualcos’altro».
Invece Sonia Cellottini, una barista più giovane, ci ha risposto, con nostro stupore, cose molto differenti: «La piattaforma a cui giocavo era la Playstation 1, soprattutto con i miei amici. I miei videogiochi preferiti erano Fifa, Gta, Crash, che in quel momento erano giochi di tendenza».
È questo che ci ha stupito perché in realtà sono giochi amati anche oggi. L’ultima persona che siamo riusciti ad intervistare è stata Martina Tonelli, una studentessa molto giovane: «Alla vostra età, non ero un’amante dei videogiochi ma con gli amici preferivo qualcos’altro come stare all’aria aperta o studiare».
Giovanni Ciandrini, Marco Guidi e Martino Morresi scuola Borsellino Jesi
Che rapporto hanno i giovani con i social? Sono meglio gli amici reali o quelli virtuali? Esistono delle app realmente pericolose per ragazzi adolescenti? Abbiamo fatto varie ricerche e interviste per scoprire come i ragazzi di tutte le fasce d’età si approcciano ai social e i motivi per cui li usano.
Intervistando i nostri compagni abbiamo scoperto che il social più utilizzato è Whatsapp, seguito da Instagram e Youtube. Il primo viene utilizzato da persone di qualsiasi fascia d’età, il secondo maggiormente da giovani dai 13 anni in su mentre Youtube in media viene usato da ragazzi e ragazze sotto i 13 anni. Abbiamo scoperto anche che molte persone vorrebbero «eliminare» Tik Tok perché pensano che abbassi l’attenzione, a causa della scarsa durata dei video che distraggono facilmente chi guarda. Molte persone, soprattutto adulti, non utilizzano e non apprezzano questa App perché pensano che mostri contenuti non adatti ai ragazzi e in alcuni tratti anche offensivi e pericolosi. Noi abbiamo chiesto ai nostri compagni cosa pensano di questo e ci è stato detto che non sono d’accordo con gli adulti perché, nonostante utilizzino TikTok molto spesso, non hanno mai notato questi contenuti e si sono sempre trovati bene nel social. In base alle risposte che abbiamo ottenuto, abbiamo fatto una media del tempo in cui i ragazzi utilizzano i dispositivi e abbiamo scoperto che è circa un’ora e mezza, ma notiamo che in media quelli sotto i 13 anni lo utilizzano per meno di un’ora e quelli sopra i 14 per più ore.
Molti ragazzi tendono a socializzare nei social con persone sconosciute e addirittura di un altro paese, preferendoli ad amici che conoscono nella vita reale. Francesco P. ci racconta la sua esperienza: «Io parlo spesso con degli amici tedeschi, che non conosco nella vita reale e li preferisco ad altre persone con cui socializzo di persona. Ci possono essere molti motivi differenti come il fatto che a scuola si ha pochi amici, oppure che non sono molto simpatici per noi, infatti, ogni persona è differente e quindi trovare degli amici veri è difficile, ma non impossibile. Quando si tratta di fare delle amicizie molti ragazzi – continua Francesco – si scoraggiano già all’inizio: per certe persone potrebbe essere più facile, invece per altri più difficile e così molti tendono a socializzare sui social, creando video o foto per cercare un amico oppure direttamente chattando».
Vittoria Filiputti, Anna Massaccesi, Francesco Flavio Peroni e Alexandr Esposto scuola Borsellino di Jesi