Influenzati dal gruppo di «amici» L’importante è sempre apparire
Cresce la paura degli adolescenti per quello che gli altri pensano del loro aspetto Tanti si mascherano dietro abiti firmati e lo shopping si fa per divertimento e terapia
Ormai noi adolescenti abbiamo paura di quello che gli altri ci possono dire. Temiamo costantemente di essere giudicati. È vero che a volte possiamo essere paranoici, però tutto questo disagio nasce dalle critiche che riceviamo dai nostri pari. Conosciamo ragazze che non escono di casa perché sono state biasimate per il loro fisico, il loro stile, il loro modo di fare o di parlare. Tutti noi, almeno una volta, siamo stati giudicati in modo rude o impudico. Non ci vediamo più con i nostri occhi, ma con quelli degli altri. Ci paragoniamo a cantanti famosi o a modelle.
Ogni ragazzo deve avere almeno un vestito firmato dentro l’armadio, altrimenti è un «povero sfigato». Le ragazze non amano mai il loro fisico, hanno sempre qualcosa da ridire. Se non seguono gli standard del momento non sono «belle».
Ragazze e ragazzi indistintamente si mascherano dietro capi firmati e costosissimi, per essere al passo con il gruppo o per nascondere qualche disagio con il proprio fisico, per sentirsi e essere sempre accettati dai coetanei con cui si esce o si trascorre tempo insieme. Il mondo che ci circonda influenza il nostro modo di pensare. Per questo facciamo di tutto per essere come vuole la nostra mente, o meglio come vogliono gli occhi degli altri. Quindi tendiamo a comprare le sciocchezze commerciali che vediamo in giro per migliorarci esteticamente secondo questo canone.
Lo shopping si fa per hobby o divertimento, come terapia o come sfogo, per moda o per sentirsi meglio con se stessi. In quasi tutti i casi si spendono soldi inutilmente.
Un esempio di solita uscita dei ragazzi è proprio al centro commerciale o al supermercato, dove si spreca denaro in acquisti che vengono dimenticati il giorno dopo.
Tutto ciò accade perché per il gruppo ora conta l’apparenza, ciò che hai, non quello che sei veramente.
Ma cos’è il gruppo? Un gruppo può essere un insieme di coetanei, di amici se sei fortunato, o una squadra sportiva. Oggi esistono anche le baby-gang. Gruppi di ragazzini che vanno in giro per creare scompiglio. Per fortuna a Loreto ce ne sono poche, ma quelle poche è meglio lasciarle stare.
Certo, non dobbiamo sentirci condizionati dal gruppo di cui facciamo parte. Ma il nostro mondo funziona così. Sono gli altri a dire chi sei. E se la tua etichetta non ti sta bene, puoi andartene.
Giulia De Angelis, Delfina Gigena Guzman, Emma Diodovich, Eva Elisei, Lavinia Machella, Rachele Carletti, Damiano Palazzo, Michele Galli, Emanuele Catalani, Eleonora Rinaldi, Riccardo D’Amicis, Sofia Camponi Aloisi, Alice Silvetti Classe II F Scuola Lorenzo Lotto di Loreto
Mamma esco: sarò al sicuro? E’ questo l’interrogativo che le famiglie spesso si pongono in questi tempi difficili che stiamo vivendo. Al giorno d’oggi, infatti, uscire in paese è diventato rischioso. Che significa? Molti ragazzini vengono coinvolti in atti di vandalismo e dicono di divertirsi. Fanno cose illegali, come scoppiare petardi all’interno di bottiglie di vetro, danneggiare mezzi o luoghi pubblici o strutture… Altri giovani, invece, sono le «vittime« di queste azioni. Purtroppo, uscendo negli spazi aperti, è molto frequente incontrare persone tossico-dipendenti abbandonate a se stesse.
Accade che lascino a terra siringhe senza la consapevolezza di chi passi dopo di loro. Ci succede anche di trovare bottiglie vuote di alcolici e immondizia varia. Alcuni ragazzi non vogliono più uscire da soli. Si sentono insicuri anche in un gruppo che non sia accompagnato da un adulto. Altri, pur uscendo in autonomia, sono costretti a rinunciare a diversi luoghi. A Loreto molti parchi sono stati e sono tuttora inutilizzabili per i motivi che abbiamo indicato. A proposito dei petardi, ci sono ragazzi che li lanciano liberamente rendendo insicure zone prive di controlli. In classe abbiamo discusso su questa libera circolazione di qualcosa che non tutti utilizzano con il necessario rispetto. C’è stato un caso in cui perfino un bravo ragazzo della nostra età si è fatto condizionare dai suoi compagni di gruppo e ha fatto esplodere un petardo nel bagno di un fast food. Oppure è capitato che persone più grandi abbiano bruciato un motorino un sabato sera, rendendo impossibile percorrere una delle solite strade. Un nostro coetaneo ha rivelato che di recente si è sentito minacciato da un uomo che gli appariva abbastanza giovane. Ci siamo raccontati tanti episodi che abbiamo vissuto in prima persona.
Loreto non sembra più essere sicura, e noi vogliamo cambiare tutto. Vorremmo divertirci senza pericoli e paure. Vorremmo che la nostra libertà di vivere spazi di socializzazione non fosse limitata da rischi che si potrebbero evitare. Ci resta davvero solo il centro commerciale?
Luca Mecozzi, Edoardo Orsini, Nicolas Brignoccoli, Michele Rustichelli, Davide D’Attanasio, Ginevra Oropel, Lorenzo Guerrini, Damiano Palazzo, Gianluca Politi, Ergys Temaj, Yari Pinelli, Valentino Corona, Nicolò Rossi Classe IIF Scuola Lorenzo Lotto di Loreto