ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Primaria G. Rodari di Ancona (AN) - 5A

Gli scacchi, la nostra passione Le ragazze terze alle regionali

Due squadre, un unico obiettivo: vincere: «Sono stati giorni bellissimi per noi . Alle nazionali siamo riuscite ad arrivare none su trentacinque squadre, nonostante sia il primo anno di gioco»

Un percorso con gli scacchi nella nostra scuola. Un progetto, un percorso diverso. Giocare a scacchi in aula per favorire memoria, attenzione, concentrazione e tanto altro. Tutto è iniziato l’anno scorso da un progetto di scacchi fatto a scuola con le classi 4ª A, 3ª A e 3ªB. All’inizio non sapevamo bene come si giocasse e pensavamo che fosse un gioco noioso, ma allenandoci siamo diventati molto bravi e ha iniziato a piacerci, infatti, dopo qualche mese, alcuni della nostra classe sono riusciti ad arrivare alle provinciali! Eravamo divisi in due squadre: una maschile e una femminile.

Le femmine sono arrivate prime, mentre i maschi sono arrivati quarti. La squadra femminile era composta da Emily C., Megan, Aurora, Emily M., Giulia e Giorgia. Dopo aver vinto le provinciali siamo passate alle regionali che si sono svolte a Tolentino: siamo arrivate terze, qualificandoci per le nazionali! In seguito, per il campionato nazionale siamo andati a Montesilvano per quattro giorni… Sono stati dei giorni bellissimi per noi.

Alle nazionali siamo riuscite ad arrivare none su trentacinque squadre nonostante sia stato il primo anno che giocavamo. Per essere più preparate ci allenavamo al cir-colo dove c’era il nostro istruttore Alessio Padovani.

Tutte le volte, prima di ogni gara, ci sentivamo emozionate e sempre più ‘gasate’, eravamo contente di stare insieme.

Alle nazionali tutte quante indossavamo la stessa maglia, ognuna con il proprio nome dietro la schiena. Quest’anno il progetto è andato avanti e si sono aggiunte altre classi tra cui la 3ª A, la 3ª B e la 3ª C. Abbiamo intervistato i bambini che hanno partecipato al torneo per la prima volta e queste sono le risposte: ‘Come vi sentivate durante la partita?’ ‘Bene, in ansia, divertiti e sicuri di noi’. Come è stata questa esperienza? ‘Bella e divertente’. Come vi siete sentiti prima del torneo? ‘Forti, ansiosi e orgogliosi’. Vi è piaciuto questo torneo? ‘Sì, perché ci siamo divertiti’. Vorreste fare un altro torneo? ‘Sì, perché è divertente stare insieme’. Vi piace giocare a scacchi? ‘Sì ci piace giocare a scacchi perché ogni volta proviamo un’emozione diversa’. Il 28 febbraio si è tenuto il torneo provinciale ad Osimo e sia la squadra femminile che quella maschile sono arrivate prime.

Ogni partecipante ha fatto almeno due partite. Quando Alessio ha scoperto il risultato è stato molto fiero di noi e quando abbiamo visto le medaglie d’oro, i nostri occhi erano pieni di gioia.

Mohamed A., Christian C., Emily C., Megan G. e Aurora M. scuole Rodari

 

Ogni mattina leggiamo per 15 minuti un libro, un’esperienza bellissima perché possiamo viaggiare attraverso il libro, provare le stesse emozioni dei personaggi. Quando entriamo in classe non vediamo l’ora di aprire il libro e immaginarci nuove avventure perché possiamo superare il confine tra mondo della lettura e realtà. I 15 minuti di lettura la maestra ce li ha proposti quando abbiamo iniziato la lettura ad alta voce dell’albo «Anselmo va a scuola». Dalla 1ª la maestra ci legge libri ad alta voce e, di volta in volta, facciamo domande e ipotesi su quello che potrebbe accadere o già è accaduto. Stiamo leggendo «Oscar e io» e se chiudiamo gli occhi ci immaginiamo tutte le scene. Abbiamo letto anche «Rosa a pois», «La distanza tra me e il ciliegio», «L’albero dei nomi», «Il bimbo leone», «Le cose che passano»… Leggiamo anche dei silent book, libri senza testo scritto. Noi dobbiamo inventare la storia e questo solletica di più la fantasia. Uno è «La gara delle coccinelle», bellissimo perché si possono inventare tante storie diverse. Un altro è «Flutti», che ci ha colpito perché illustra la storia di un bambino che ammira le meraviglie del mare. Quando finiamo di leggere a volte facciamo il Caviardage: la maestra ci dà un foglio girato e quando lo giriamo i nostri occhi devono «volare» sulle parole scegliendo quelle che colpiscono di più e con queste scriverne una poesia.

Da 5 anni, in classe c’è una biblioteca dove prendiamo in prestito dei libri che possiamo leggere anche nel weekend. Finito di leggere un libro facciamo il book talk cioè lo presentiamo alla classe.

Prima ci prepariamo, a volte anche con una one pager, cioè un foglio dove raccontiamo il libro con brevi parole: al centro scriviamo il titolo, autore e casa editrice, disegniamo un oggetto importante della storia, la trama, le connessioni (se leggendo ci ricorda qualcosa), le frasi importanti, il tema, cambiamo il titolo, personaggi (li disegniamo), e alla fine facciamo la cornice con delle frasi che ci hanno colpito. Prima di fare il book talk, il libro che abbiamo finito di leggere lo scriviamo su un quadernino dove disegniamo ogni libro che abbiamo letto, scriviamo una frase che ci è piaciuta molto e se vogliamo aggiungere una connessione. Quando dobbiamo scegliere i libri da leggere la maestra ci mette in 4 tavoli dei libri diversi e ci dà un foglio per votarne titolo, copertina, quarta di copertina e regola delle cinque dita.

Anwar Lmoughit, Ludovica Martelli e Geri Serdari della 5ª A, scuole Rodari

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