La musica, medicina della vita Così impariamo a suonare
I ragazzi della 2^ A dell’istituto comprensivo ‘Carchidio-Strocchi’ di Faenza parlano del percorso scolastico che li porta a studiare strumenti come tromba, oboe, violino e piano
Il corso musicale dell’istituto comprensivo ‘Carchidio – Strocchi’ di Faenza, fondato nel 1985, quest’anno celebra il quarantesimo.
Questo percorso scolastico, che si svolge nel pomeriggio, offre lezioni di coro, strumento e solfeggio, con strumenti come tromba,oboe, violino e pianoforte. Nel coro e orchestra si parte da zero, ma si arriva a un livello avanzato grazie a concerti, saggi e tanta passione. I docenti che accompagnano gli studenti durante il percorso sono i prof Mirko Nanni (coro), Matteo Rossi (solfeggio e oboe), Pasquale Paterra (tromba), Paolo Zinzani (violino) e Stefano Allegri (pianoforte). Loro ci accompagnano negli anni intensi ma bellissimi della scuola media, tra note musicali e bel canto. Ogni anno al nostro corso si iscrivono molti ragazzi.
Per accedere si deve eseguire una piccola prova: cantare una canzone a scelta, l’inno italiano, svolgere una prova ritmica, fare una scaletta dei quattro strumenti proposti. L’assegnazione del voto allo strumento è emozionante. In base alla scaletta, all’esecuzione dell’inno italiano, alla struttura di mani e bocca, i professori decidono lo strumento più adatto.
Il corso musicale ha pro e contro.
È utile perché si impara a leggere bene la musica, le note, a suonare uno strumento. È un’esperienza di scuola più impegnativa delle altre, perciò si deve avere voglia di imparare, ma si arriva all’esame di terza con una certa esperienza in fatto di esami. In classe condividi la passione per la musica, perché si fanno concerti, saggi, senti la gente applaudire per te, ciò ti fa sentire orgoglioso e speciale! Suonare uno strumento ti costringe a pensare più velocemente, rappresenta perciò un buon allenamento mentale. Tuttavia, quando hai finito di fare i compiti normali, non puoi rilassarti, vorresti andare a giocare, ma devi studiare strumento, solfeggio e fare altri compiti.
Se abiti in un condominio devi rispettare gli orari di riposo, perché non puoi “strimpellare” a qualsiasi ora. Le lezioni di strumento sono individuali, a orari diversi, pertanto è difficile organizzarsi con i compagni per studiare. Solfeggio e strumento necessitano di studio intenso, il rischio è quello di tralasciare qualche materia. Per frequentare il corso musicale, insomma, si deve essere organizzati! Consigliamo comunque questo percorso perché la musica è la migliore medicina nella vita. I nostri maestri hanno studiato tanto, come noi. Il professor Rossi ha studiato al Conservatorio di Cesena. Il professor Paterra ha iniziato nella banda abruzzese del suo paese, poi al Conservatorio di Pescara, specializzandosi a Ferrara, poi a Rovigo e ha intrapreso un’esperienza di studio all’estero (Stati Uniti e Germania). Il professor Zinzani ha studiato al Conservatorio di Ravenna, a Rovigo, perfezionandosi poi a Fiesole-Firenze. Il professor Allegri ha studiato al Conservatorio di Bologna, a Milano e ha partecipato a molti concorsi.
Poter saper suonare uno strumento non solo ti insegnerà come avere pazienza e costanza, ma ti farà divertire molto! Soprattutto nelle attività di orchestra, dove si ha l’opportunità di suonare con gli amici e si può imparare ad ascoltarsi. Forse qualcuno si starà chiedendo se c’è uno strumento migliore di altri: in verità no. Tutti hanno un suono straordinario e sono fondamentali, soprattutto in orchestra tutti devono dare il loro contributo per creare armonie virtuose e indescrivibili. Consigliamo il musicale anche per le attività di coro assieme al prof Mirko Nanni che guida un gruppo chiamato ‘Art of Choir’ che comprende anche ex studenti del corso musicale.
Il coro è senz’altro tra le attività più amate dagli studenti del nostro corso. Anche i maschi hanno l’opportunità di cantare, e questa è una cosa bellissima, anche se purtroppo molti ragazzini, dopo aver cambiato la voce nell’adolescenza, decidano di abbandonare il canto. Esiste uno stereotipo che dice: «Il canto è per le femmine e non per i maschi», ma voi non dategli ragione.
La voce maschile è fondamentale per il nostro coro, dà un colore in più e crea un unisono con tutte le altre voci. Infine, rispondo ad una domanda cui avrete sicuramente pensato: ma i professori del musicale sono gentili? Sinceramente al musicale si sta bene, perché tutti sono sempre pronti ad ascoltare e ad aiutare se abbiamo bisogno e molto spesso ci si diverte, si ride e si scherza!
La classe 2^A a indirizzo musicale si trova a Faenza, città manfreda in provincia di Ravenna.
Hanno contribuito alla scrittura e stesura dell’articolo i seguenti alunni e musicisti “in erba”: Emma Baccio, Bianca Bassani, Agostino Bubani, Ettore Cadonici, Caraman Alina, Diego Del Gatto, Agata Noemi Di Nardo, Linda Donati, Davide Erani, Andrea Malaguti, Giulia Montuschi, Giovanni Trapani.
Hanno contribuito alla lettura e rilettura, consigli, suggerimenti e/o revisione di entrambi gli articoli i seguenti alunni e musicisti “in erba” sempre della classe 2^A a indirizzo musicale: Lucia Casadio, Ettore Cicognani, Riccardo Magnani, Adele Mian, Jasna Dervishi, Rebecca Liverani, Manuel Meneghetti, Mihai Narcis Alin, Francesco Mingozzi, Mattia Tassinari, Sara Valdegrani.