ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria I grado Orsini di Imola (BO) - 2B

L’arte del vino, una tradizione di famiglia «Una bottiglia? Servono 500 giorni di lavoro»

Gli studenti delle Orsini a tu per tu con il produttore Nicola Galassi: «Bianchi, rossi e bollicine. Ecco i trucchi del mestiere»

Vi siete mai chiesti come si produce un buon vino? Quando si studiano le regioni o gli Stati d’Europa spesso si parla di questo prodotto, ma si tende a rimanere sul vago. Noi, invece, volevamo dar vita a una piccola inchiesta e approfondire la questione relativa a questa eccellenza dell’Emilia Romagna. Sangiovese, Trebbiano, Albana, Cagnina sono solo alcuni dei vini che rendono celebre il nostro territorio nel mondo.

Per conoscere tutti i vari passaggi abbiamo interpellato un viticoltore, Nicola Galassi, che possiede un’azienda, chiamata ’Azienda agricola Nicola Galassi’ situata a Casola Canina, località vicina alla città di Imola.

Signor Galassi, come inizia il processo per creare una bottiglia di vino? «Per cominciare inizio col dire che, per la produzione di un solo litro di vino, sono necessari almeno 500 giorni di lavoro, considerando la preparazione del terreno e la potatura delle piante fino al momento in cui il vino è pronto per andare in bottiglia.

Fondamentale è la vendemmia di settembre che dura circa per venti giorni in cui raccogliamo tutta l’uva che ci serve. In seguito la riponiamo nella tramoggia di ricevimento uva, che porterà tutti i grappoli dentro le presse soffici che schiacciano l’uva in maniera delicata, separando il succo (che poi diventerà mosto) dalla buccia».

Poi cosa succede? «Successivamente il mosto viene filtrato e messo nelle botti, dove poi avverrà la fermentazione, ma attenzione: se si vuole fare del vino rosso, durante la fermentazione dobbiamo lasciare le bucce, che vanno eliminate solo quando si filtrerà il mosto, invece per fare il vino bianco le bucce vanno tolte prima della fermentazione. Nelle cisterne il vino viene mantenuto a freddo per preservare i profumi e inoltre quando si fanno i vini frizzanti, nelle botti si mantiene anche l’anidride carbonica che crea le bollicine».

Dovete sapere che dell’uva non si spreca niente: il produttore, infatti, ci ha spiegato che bucce e raspi vengono spediti alla distilleria per produrre in seguito, per esempio, l’alcol, la grappa, e prodotti base per l’industria cosmetica.

Galassi ci ha mostrato il reparto di imbottigliamento, dove appunto le bottiglie di vetro vengono trasportate su un nastro, riempite col vino, tappate ed etichettate per poi finire nelle scatole. Per dare energia all’impianto, viene utilizzato il sistema fotovoltaico situato sul tetto dell’azienda. Galassi ci ha raccontato anche che la tipologia di vino che vende di più è il bianco frizzante. Per concludere, la storia della sua azienda vinicola è iniziata più di 140 anni fa e comprende, quindi, ben quattro generazioni di attività.

Tommaso Fabbi, Cecilia Landini, Gabriele Galassi, Elena Lombardo, Amir Moulazim, Massimiliano Monaco(IIB Orsini – I. C. 7 Imola)

Votazioni APERTE
Chiusura votazioni 30/04/2025 ore 23:59
0

Per votare è necessario registrarsi al sito e accedere
È importante sapere che si può votare la stessa pagina solo 1 volta al giorno.

Pagina in concorso