ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Manzoni di Reggio Emilia (RE) - 2C, 3E

Un’esperienza d’arte in classe Gli alunni ospitano mr Besharat

La scuola media Alessandro Manzoni di Reggio accoglie la mostra ’I volti dell’innocenza’ «Le foto sono esposte lungo i corridoi: quando gli studenti le guardano, si soffermano a pensare»

Nella serata dello scorso 2 aprile, a Palazzo Franchetti, i ragazzi della scuola Alessandro Manzoni hanno conosciuto Mr Besharat: fondatore e attuale rappresentante della Besharat Foundation, che ci ha arricchiti con la donazione della mostra «I volti dell’innocenza». Una raccolta di fotografie di volti di bambini di tutto il mondo scattate da David Lazar e Saro Di Bartolo.

Noi alunni abbiamo potuto assistere all’inaugurazione. E vedere la nostra scuola così colorata ci è sembrato bellissimo. Le foto sono esposte lungo i corridoi e alla mattina, quando gli studenti arrivano in classe, si soffermano a pensare, perché questo ci fa crescere, ci fa diventare più consapevoli. Perché quello che ci circonda è arte e l’arte fa diventare grandi, ma soprattutto rende la nostra scuola un luogo in cui l’arte è ovunque. Ispirati da questa mostra, più di 15 classi dell’istituto comprensivo Alessandro Manzoni hanno composto dei testi e delle poesie basati sulle foto della raccolta. Le scuole primarie invece hanno fatto un laboratorio in relazione alla collezione donata. Questi lavori, sono stati poi esposti nel corso della serata. Ad accogliere Besharat c’erano la dirigente e i docenti, i rappresentanti di istituto, noi studenti, l’assessora all’istruzione, i membri dell’Associazione Amici del musicista Alberto Franchetti e gli Amici del Quartetto Borciani. La serata è iniziata con la presentazione e il ringraziamento del fondatore della Besharat foundation: Massoud Besharate dell’assessora alla scuola Marwha Mahmoud. Subito dopo hanno suonato e cantato il soprano Sara Hamidi, moglie di Besharat, che ha eseguito alcune arie di Puccini, accompagnata dalla violinista Marianna Parcianello. Per dare la totale accoglienza agli ospiti e a chi non proveniva dall’Italia, alcuni ragazzi delle classi terze hanno raccontato il progetto di riflessione svolto, non solo in lingua Italiana ma anche in inglese, raccontando anche la storia del palazzo Franchetti. Per il gran finale gli invitati e gli alunni si sono spostati al piano terreno, dove, proprio vicino all’entrata principale, la scuola ha svelato l’opera d’arte «Il grande volto dell’innocenza», creato con un collage dei lavori degli studenti della scuola Manzoni dall’artista Donatella Violi. ? un dipinto che raffigura un ragazzo che con occhi pieni di meraviglia o paura ci guarda ed è vestito con una camicia ricca di colori. Noi studenti abbiamo imparato molto ed è stata un’esperienza indimenticabile, ma soprattutto è stato bellissimo vedere i nostri insegnanti e la preside fieri del lavoro che avevamo fatto. Noi ragazzi della II C della Manzoni ci auguriamo che l’arte possa far crescere e possa illuminare anche altri luoghi, oltre la nostra scuola.

 

La mattina del 28 aprile scorso, la classe III E della scuola media Manzoni è stata premiata nella sede di Unindustria, dopo avere presentato alla giuria il progetto svolto in classe durante le ore di tecnologia con la professoressa Laura Barbieri. L’obiettivo era costruire un giocattolo mobile con i materiali di un kit fornito da Unindustria e con altro materiale che ci è stato permesso di utilizzare. La classe si è divisa in gruppi per poter crea-re più giocattoli contemporaneamente, poi però ne sono stati scelti solo due e hanno avuto il permesso di continuare il lavoro nelle lezioni successive. Lo sviluppo del Gioco dei Pianeti si è ispirato alle opere di Alexander Calder, un artista che fece sculture con vari oggetti appesi a una struttura fatta di stecche e fili in equilibrio. Tra tutti è stato il progetto dei Pianeti quello che è diventato il più funzionale, secondo la maggioranza della classe, per la semplicità e il valore educativo. Grazie a questo progetto, abbiamo avuto modo di unire l’apprendimento al divertimento, abbiamo saputo lavorare insieme, ci siamo impegnati a rispettare le consegne e abbiamo esposto il nostro lavoro davanti ad altre classi e a una giuria. Tutte queste sono state caratteristiche simili a quelle richieste nel mondo del lavoro.

 

L’arte è fondamentale nelle scuole, poiché quando guardi un’opera d’arte hai la possibilità di esprimere emozioni, riflessioni e pensieri che potrebbero essere difficili da spiegare con la sola parola.

L’arte inoltre ti arricchisce perché ti fa guardare il mondo da più punti di vista. Infatti ci sono tanti tipi di arte: la musica, il teatro, la cucina, la fotografia, il disegno e molti molti altri.

Imparare a conoscere i vari tipi di arte a scuola aiuta noi ragazzi a scegliere la nostra strada e incamminarci verso il nostro futuro. La mostra fotografica di Besharat esposta nei corridoi della scuola Manzoni ci ha dato modo di riflettere sul mondo intorno a noi, anche quello lontano. Se poi l’arte la esercitiamo, attraverso i nostri lavori riusciamo a esprimere in modo creativo il nostro essere: chi siamo e chi vorremmo diventare. 

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