Valle del Secchia ricca di storia Le antiche origini dei quartieri
Nella zona 4 milioni di anni fa c’era il mare, gli studenti hanno ripercorso la sua evoluzione Veggia deve il suo nome a un ponte detto ’vezza’, Pista all’area per l’addestramento cavalli
Nell’attuale valle della Secchia, 4 milioni di anni fa c’era il mare, l’antica Tetide, di cui oggi ci resta solo il Mediterraneo.
Sui suoi fondali, in un arco di tempo che va da circa 150 milioni di anni fa a 10 milioni di anni fa, si sono depositate enormi masse di materiale sabbioso, ciottoloso e limo argilloso che sono state smosse da forze orogenetiche.
Durante il Pleistocene l’Adriatico si è ritirato, liberando le catene montuose ormai formate.
La Secchia comincia a scavarsi il proprio alveo, traendo origine da alcune sorgenti che sgorgano all’altezza di 1750 m. sul fianco del versante dell’Alpe di succiso e di Monte Casarola; scende a Sassuolo, dopo un percorso di circa 66 km sul versante settentrionale dell’Appennino; infine scorre per altri 100 km e raggiunge il Po nel Mantovano.
Le prime testimonianze di uomini attorno alla Secchia sono del 7000 a.C.
Durante l’età del ferro l’alta val di Secchia viene occupata da popolazioni Liguri, come per es. gli Urbanates (da cui Vallurbana) e i Friniates (da cui il toponimo Frignano); tali popolazioni si mischiano con i Celti; poi avviene la conquista dell’Etruria Padana, successivamente dei Galli Boi, infine, dal II secolo d.C., i Romani impongono il loro dominio sulla Pianura Padana. Alcune curiosità legate alla toponomastica della nostra città di Sassuolo ci hanno colpito particolarmente perché ci spiegano la derivazione dei nomi dei quartieri in cui viviamo.
VEGGIA: da Sassuolo si andava verso Scandiano e Reggio passando su un ponte canale in muratura detto ’vezza’ o ’veggia’, dal latino veia, in origine carro da trasporto, poi col significato di botte, per la forma a volta.
L’ANCORA: zona costruita a fianco dell’attracco sulla strada per Sassuolo, in prossimità del guado, documentata già dal 1700.
PISTA: una parte di golena del fiume che andava dall’Ancora fino all’altezza dell’attuale distributore di gas metano sulla via per Magreta, era adibita all’addestramento dei cavalli, da qui il nome pista.
BORGO VENEZIA: a inizio ‘900 il borgo appariva isolato da Sassuolo, anche dalla linea ferroviaria, suddiviso in lotti, così nominato a celebrazione di una delle tappe gloriose della storia dell’Indipendenza d’Italia.
Classe 2 ^ D, scuola Cavedoni di Sassuolo
Indissolubilmente legata al Secchia è la vita di Dante Corti, partigiano classe ’27, che allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale aveva 17 anni e abitava a Casa Pifferi a San Michele.
Lo abbiamo intervistato e ci ha raccontato che all’epoca lavorava come garzone presso un caseificio a Montegibbio e dovette fuggire in montagna, dove si unì alla Resistenza. La donna che amministrava il gruppo, siccome lui non dormiva mai, gli affidò il compito di fare la guardia notturna e da quel momento fu soprannominato ’Notte’. Successivamente il suo compito fu quello di addestrare le nuove leve fra Farneta e Montefiorino, finché ricevette l’ordine di andare a liberare Sassuolo.
Al Pescale incontrarono i tedeschi e ci fu un combattimento.
Per scappare attraversarono il fiume Secchia alla volta di Castellarano, poi tornarono al Pescale. Arrivò in aiuto da Cerredolo la Brigata di Bolin, che lo seguì passando per la zona Superchia, quando Dante prese in consegna il suo plotone. Quando furono al Segre ebbero un altro combattimento contro i tedeschi ma arrivò in soccorso la Brigata Uragano di San Martino di Prignano: i tedeschi si arresero e i prigionieri furono rinchiusi nelle scuole di San Michele e condotti al Palazzo Ducale di Sassuolo finché, poco dopo, finì la guerra. Ha ribadito che un ruolo decisivo nella Resistenza lo hanno giocato le donne che si sono sacrificate e hanno patito di tutto pur di aiutare il Paese.
L’augurio che ha fatto alla classe è stato: ’Non capisco perché la gente pensi alle guerre. Fate una lunga vita. Non abbiate odio con nessuno, perché l’odio porta a brutte cose’.