Se il teatro insegna a vivere «Non abbiate paura di sbagliare»
La lezione di un’attrice, Eleonora Buccarini, 28 anni, ai ragazzi della 2ª A: «Per colpa di quella il rischio è perdere momenti che vi faranno crescere»
Per noi della 2ª A dell’Istituto A.
Frank di Sassocorvaro Auditore, il teatro è diventato molto più di un’attività scolastica, grazie al Laboratorio Teatrale che frequentiamo con entusiasmo. Ogni spettacolo che prepariamo è per noi un viaggio emozionante: creatività, collaborazione e divertimento. Ma abbiamo capito di più la potenza del teatro, quando abbiamo incontrato l’urbinate Eleonora Buccarini, che a 28 anni è diventata un’attrice famosa che sta portando in scena “Grease” nei teatri di tutta Italia. Eravamo molto emozionati: all’idea di incontrare un’attrice così importante. Con grande semplicità e disponibilità ci ha raccontato del suo percorso, dei sacrifici che ha dovuto affrontare e delle gioie che solo il palcoscenico sa regalare. Ecco cosa ci ha detto.
Quando hai iniziato col teatro? «Da piccola ero molto timida e mi vergognavo, per questo cantavo da sola. Poi, a sei anni mi sono iscritta a un corso di danza insieme a mia sorella e tutti dicevano che avevo talento ed ero molto brava. E’ iniziato tutto quando le mie amiche mi hanno iscritta ad un corso di musical pomeridiano al Liceo di Urbino. All’inizio non ero convinta, poi qualcosa è cambiato in me e ho iniziato ad amarlo e dopo il diploma mi sono iscritta alla Bernstein School of Musical Theater di Bologna. Conclusa l’Accademia ho iniziato una lunga serie di audizioni e dopo pochi mesi nel 2019 mi hanno preso alla Compagnia della Rancia, e da allora ho iniziato a girare i teatri d’Italia».
Che cosa ti manca di più quando sei lontana da casa? «Tutto! Gli amici, i familiari, Urbino. Però amo questo lavoro e in qualche modo allontano la nostalgia. Cerco comunque di rimanere in contatto con tutte le mie amiche, per me molto importanti».
La prima volta che sei salita sul palco eri emozionata? «Tanto. Ero la Frenchy di ’Grease’.
Non è stato facile interpretarla, dovevo cambiare anche il tono della voce, quindi avevo paura. Ma mi sono lasciata trascinare dalla magia del teatro: sono salita sul palco e tutto è andato bene».
Chi ti ha aiutato di più? «Le mie amiche, i miei genitori e anche il mio amato nonno, cui ho dedicato lo spettacolo al Brancaccio di Roma, il giorno che ci ha lasciati».
L’emozione più bella? «Sono sempre emozionata sul palco, ma quando ho ballato al Tim Music Award 2023 all’Arena di Verona, l’emozione è stata indescrivibile».
Hai dei consigli da darci? «Non dovete avere paura di sbagliare, del giudizio degli altri, perché se no vi perdete cose che vi possono far divertire o insegnare qualcosa. Anche a me è capitato e mi sono persa dei momenti che mi avrebbero aiutato a crescere. Come ha fatto Sandy, che ha preso in mano la sua vita e con coraggio ha superato la sua timidezza. Non smettete mai di credere nei vostri sogni».
Conoscere la storia del nostro territorio è stato l’obiettivo dell’incontro della 1ª B dell’ICS Anna Frank con la ex dirigente M. Antonietta Cecchini che ci ha raccontato un episodio tragico avvenuto in questa località alle porte di Urbino.
Il 1 novembre del 1943 alle ore 12.00 arrivarono dei tedeschi con dei carri armati e circondarono Ca’ Mazzasette; cercavano Erivo Ferri, calzolaio, partigiano, che riuscì a scappare a Cantiano e successivamente a guidare il distaccamento d’assalto «Picelli». Ci fu una sparatoria e in questa strage morirono tre innocenti: il primo un ragazzo di 19 anni, Pierino Bernardi colpito alla testa mentre provava a scappare in un bosco.
La seconda vittima, Adele Cecchini di 62 anni uccisa mentre apriva la porta di casa sua per vedere cosa accadeva.
La terza, Assunta Guarandelli di29 anni che si affacciò alla finestra perché cercava di chiamare i suoi figli.
Tutti gli gli uomini vennero portati nel carcere di Rimini e sottoposti a interrogatorio. Oggi in ricordo di questo fatto sanguinoso c’è un monumento che raffigura un bambino e che riporta la scritta «Il coraggio della nostra gente, il sangue degli innocenti, seme di libertà contro la violenza dei nazifascisti».
Gli alunni delle classi seconde dell’Istituto comprensivo Anna Frank di Sassocorvaro-Auditore hanno avuto l’occasione impagabile di ospitare dei ragazzi francesi provenienti dal collège Georges Brassensdi Le Rheu nell’ambito di un progetto di gemellaggio ricco di attività e proposte. Durante la settimana dal 1 al 7 marzo i gemelli francesi e i loro insegnanti sono stati accolti a scuola e nelle famiglie, hanno partecipato a due cacce al tesoro a scuola e nel comune di Montecalvo dove hanno anche incontrato il sindaco Daniela Paganelli, e hanno visitato Urbino e Verona. Tutto questo è stato possibile grazie al lavoro congiunto della nostra professoressa di francese Paola Mulazzani e della professoressa Rozenn Carré. Per tutti i ragazzi è stata un’esperienza molto educativa e ora i nostri non vedono l’ora di concluderla in Francia in ottobre.
La classe 2ªB