La piaga sociale del bullismo Il vuoto nel cuore di una madre
Gli studenti della scuola media Sacro Cuore ricordano la triste vicenda di Andrea Spezzacatena A soli 15 anni il giovane si tolse la vita. La storia è raccontata nel film ’Il ragazzo dai pantaloni rosa’
Il ragazzo dai pantaloni rosa è un film tratto da una storia vera, quella di Andrea Spezzacatena. Andrea aveva solamente 15 anni quando il 20 novembre del 2012 si tolse la vita a causa del bullismo.
Infatti, a scuola i suoi compagni iniziarono a prenderlo in giro quando si presentò in classe con dei pantaloni rosa, che in origine erano rossi ma che si erano schiariti a causa di un lavaggio scorretto. I suoi compagni crearono su di lui anche un gruppo Facebook con l’unico scopo di prenderlo in giro e deriderlo, lasciando commenti molto offensivi o con lo scopo di incitarlo ad uccidersi, come ad esempio: «Al suo posto io mi sarei ammazzato». Alla fine Andrea, non riuscendo a sostenere la situazione, decise di suicidarsi. Solo dopo la sua morte, la mamma del ragazzo scoprì che era vittima di bullismo e cyberbullismo.
Oggi, a distanza di dieci anni dall’accaduto, guardando il film ispirato alla storia di suo figlio, la madre ha detto una frase molto importante: «Con mio figlio ho fatto molti errori, ma permettergli di indossare quei pantaloni rosa non è stato tra quelli». Questo film ci fa rendere conto che attorno a noi la diversità non sempre è accettata, e spesso questo capita anche nelle amicizie: infatti essa porta in tutti noi, come in Andrea, la paura e la difficoltà di fidarsi delle persone e di essere noi stessi al cento per cento. La solitudine che ne deriva lascia in noi il timore di essere abbandonati nei momenti di difficoltà. Il film Il ragazzo dai pantaloni rosa è uscito ufficialmente il 7 Novembre 2024 e ha attirato quasi 148 milioni di spettatori in Italia, diventando il film italiano più visto dell’anno.
Di questi 148 milioni molti sono studenti che, vedendo il film, sono stati sensibilizzati in maniera più coinvolgente, rispetto alle semplici discussioni in classe, sul tema del bullismo e sono stati spronati a ridurlo nelle scuole. Teresa, la madre di Andrea Spezzacatena, ha anche scritto un libro intitolato ‘Andrea oltre il pantalone rosa’, in cui emerge il racconto doloroso e struggente della perdita di una madre e dove si trova non solo la ricostruzione di quegli attimi, ma anche la difesa di chi non poteva più difendersi.
Con questo libro, Teresa tenta di comprendere e di aiutarsi ad elaborare un lutto importante, con la speranza che questo possa anche aiutare altri che subiscono la stessa situazione. Nel libro ci sono frasi che esprimono quello che prova la madre di Andrea, come: «Andrea è uno dei capitoli della mia vita, il più bello, quello la cui fine non vorrei mai leggere, ma è finito».
Lucrezia Bini, Francesca Maria Nasponi, Giulia Sintuzzi, Sofia Gollinucci delle classi 3ª A e 3ªdella scuola media Sacro Cuore di Cesena
Per approfondire meglio il tema del bullismo abbiamo intervistato un alunno della classe 3ª B della scuola Sacro Cuore di Cesena, Edoardo Paganelli, che ha avuto l’opportunità di partecipare ad un provino per entrare a far parte del cast del film ‘Il ragazzo dai pantaloni rosa’.
Edoardo, perché hai voluto fare questo provino? «L’agenzia con cui collaboro mi propone diversi provini, ma questo mi è stato molto a cuore perché il film affronta tematiche attuali e significative». Quale personaggio avresti dovuto interpretare e ti immedesimi in esso? «Ero stato selezionato per interpretare il bullo, però alla fine non sono stato ingaggiato perché non mi immedesimavo nel personaggio e non sono stato ritenuto ‘abbastanza bullo’!».
Hai parlato con qualcuno che ti poteva aiutare a capire meglio il fenomeno del bullismo per interpretarlo meglio? «Diciamo che mi sono basato più sulle mie conoscenze».
Conosci il fenomeno del bullismo? «Sì, lo conosco bene perché sia a scuola sia a casa mi hanno molto sensibilizzato su questo argomento».
Sei mai stato vittima o hai assistito ad un atto di bullismo? «No personalmente, però ho sempre cercato di aiutare chi fosse in difficoltà e mi sono messo dalla parte della vittima».
Lucrezia Bini, Francesca Maria Nasponi, Giulia Sintuzzi, Sofia Gollinucci delle classi 3ª A e 3ª B, scuola Sacro Cuore