ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Patrick Zaki, ’prigioniero di coscienza’

La storia dello studente egiziano, attivista per i diritti umani, arrestato il 7 febbraio 2020 al suo rientro in patria da Bologna

Patrick Zaki è un attivista egiziano nato il 16 giugno 1991 a Mansura, in Egitto, da genitori di religione copta. Laureato in Farmacia alla German University del Cairo, ha poi iniziato il master ’Gemma’ in Studi di genere e delle donne all’università di Bologna. Il 7 febbraio 2020 stava rientrando in Egitto proprio da Bologna, per passare alcuni giorni con la sua famiglia. Arrivato al Cairo, viene fermato dalle autorità e per lui inizia un vero e proprio incubo: gli agenti lo portano subito in carcere, dove, secondo i suoi legali, lo studente viene torturato durante l’interrogatorio. Le accuse formalizzate allo studente sono istigazione alle proteste e al terrorismo e gestione di un account che minaccia la sicurezza pubblica. La colpa di Patrick è quella di aver denunciato, attraverso il proprio blog, che in Egitto la democrazia non tutela tutti allo stesso modo: i suoi post parlano dei cristiani copti perseguitati dallo Stato Islamico e dei soprusi subiti dai membri delle comunità LGBTQ+. Egli è dunque un ’prigioniero di coscienza’, arrestato per il suo lavoro e le sue opinioni. Il processo è andato avanti come una sequenza di continui rinvii, finalizzati solo a tenere in prigione il giovane, che il 5 marzo 2020 viene trasferito nel carcere di Tora, uno dei peggiori penitenziari al mondo. Per tutto il tempo della detenzione le autorità egiziane non hanno mai spiegato perché si negasse al ragazzo la libertà. Il 7 dicembre 2021 è finalmente arrivata la scarcerazione, ma già otto mesi prima il Parlamento italiano aveva approvato la richiesta di cittadinanza italiana per lo studente egiziano. Era intervenuta anche la senatrice a vita Liliana Segre: «Sono in aula a votare come nonna di Patrick Zaki». Nel gennaio del 2021 Zaki ottiene la cittadinanza onoraria di Bologna, città a cui è molto legato e che definisce una «terra adottiva».

In favore di Patrick si sono mobilitati in tanti, fra cui Amnesty International e l’Università di Bologna, ed alcuni suoi amici hanno lanciato una raccolta firme su change.org. Il caso Zaki, in Italia, ha colpito molto perché ricorda la storia di Giulio Regeni, il dottorando all’Università di Cambridge ucciso in Egitto nel 2016.

Classe 2C: A. Antonacci, N. Baldassarri, M. Bianchi, G. Bitelli, L. Brahja, E. Dovesi, I. Giovannelli, E. Gorgati, S. Guermandi, G. Madera, M. Maiani, L. Mezzetti, G. Morano, M. Nerozzi, F. Paderna, V.M. Rossi, A. Russo, S. Tchang, K.C. Yang, L. Zanarini.

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