Sostenibilità ambientale Tutte le misure contro lo spreco
Gli studenti della classe 3ª G della scuola Viale della Resistenza hanno fatto un esperimento Hanno raccolto tutti gli imballaggi superflui appena rientrati dalla spesa al supermercato
I ragazzi della 3ªG della scuola Viale della Resistenza hanno organizzato un progetto sulla sostenibilità raccogliendo gli imballaggi superflui della spesa settimanale, cioè tutta quella plastica e quella carta che, appena rientrati dal supermercato, finisce direttamente nel bidone. È stato molto utile ai ragazzi per rendersi conto della plastica in eccesso esistente, che si potrebbe tranquillamente ridurre per garantire un minore consumo. Ma cosa si intende per plastica in eccesso? Si intendono tutti gli imballaggi presenti in confezioni, barattoli e scatole che a loro volta sono racchiusi in altre confezioni. Ad esempio nell’imballaggio dei cereali troviamo una scatola di cartone che a sua volta racchiude una scatola in plastica. Cosa hanno fatto i ragazzi? Dopo aver raccolto gli imballaggi settimanali li hanno pesati buttando giù delle statistiche su un totale di 23 persone.
Ecco i risultati: in una settimana ci sono stati 600 grammi di plastica e 3350 grammi di carta per un totale quasi 4 kg . Se moltiplichiamo questi dati per 52, ovvero le settimane presenti in un anno, otteniamo 205.400 grammi. Quindi i ragazzi hanno stabilito che in un anno 23 famiglie consumano mediamente 20,5 kg di plastica e carta che costituiscono imballaggi assolutamente inutili. Cosa possiamo fare a riguardo? Un’idea sarebbe prendere un’iniziativa chiedendo ai titolari dei negozi una riduzione di questa plastica in eccesso.
Gli studenti si sono poi occupati dei Raee, ovvero rifiuti di apparecchiature che comprendono tutti gli oggetti elettrici o elettronici che una volta esaurito il loro ciclo di vita, diventano rifiuti.
Questo tipo di rifiuti include una vasta gamma di prodotti, come vecchi elettrodomestici, telefoni, computer, televisori e qualsiasi altra apparecchiatura che necessita di batterie e di conseguenza di energia per funzionare. A causa dei loro materiali, i Raee richiedono uno smaltimento speciale per evitare danni all’ambiente e alla salute. Possono infatti danneggiare l’ecosistema attraverso l’effetto serra, un fenomeno che accade quando i gas presenti nell’atmosfera, in particolare l’anidride carbonica, trattengono il calore del sole, portando allo scioglimento dei ghiacciai e di conseguenza all’innalzamento dell’acqua.
Questo problema ricade anche su di noi perché a causa dell’innalzamento della temperatura abbiamo sempre meno terre da coltivare e di conseguenza meno cibo. Quando si parla della raccolta dei rifiuti, i Raee non devono essere mischiati insieme ad altri rifiuti perché contengono metalli pesanti e richiedono un processo di smaltimento separato. Ciò che noi consideriamo rifiuto può trasformarsi in risorsa nuovamente utile infatti, specialmente la plastica, viene recuperata per evitare che sostanze nocive finiscano nell’ambiente.
Sara Bilbili, Arianna Evangelisti e Romaissa Khalfadir Classe 3G, Scuola ‘Viale della Resistenza’.
L’Ue si trova ad affrontare complessi problemi ambientali che spaziano dai cambiamenti climatici alla perdita di biodiversità, dall’esaurimento delle risorse all’inquinamento. Per affrontarli, la politica ambientale europea segue i principi di precauzione, azione preventiva, correzione dell’inquinamento alla fonte e ’chi inquina paga’.
La percentuale di raccolta richiesta dall’UE è del 65% e in Italia siamo solo al 25% (dati del 2020). Ma cosa possiamo fare a riguardo? Nelle città esistono punti di raccolta specifici dove depositare gratuitamente gli elettrodomestici fuori uso e in più ognuno di noi ha un ruolo fondamentale per contribuire alla salvaguardia del pianeta e dell’ambiente in cui viviamo, evitando il consumo delle risorse primarie e limitate dalla nostra terra.
Sara Bilbili, Arianna Evangelisti e Romaissa Khalfadir Classe 3G, Scuola ‘Viale della Resistenza’
Vi siete mai chiesti le conseguenze dell’inquinamento? Ve lo raccontiamo noi! Un pensiero dei cittadini potrebbe essere gettare rifiuti per terra o in mare, un utilizzo eccessivo di plastica monouso e non fare attenzione alla separazione dei rifiuti pensando: «Tanto non succede niente!». Ma purtroppo i residui plastici influenzano molto il nostro territorio, con conseguenze che incidono sul nostro benessere. L’inquinamento ambientale è la conseguenza maggiormente nota: la plastica è molto difficile da degradare e può restare nell’ambiente anche centinaia di anni. Gli animali possono essere in pericolo, infatti potrebbero ingerire la plastica o rimanere intrappolati e questo incide anche su di noi perché mangiandoli, le microplastiche arriveranno anche nel nostro piatto. Altra questione: il cambiamento climatico. Ultimamente è più accentuato di prima: la produzione e lo smaltimento delle plastiche emettono gas serra, come l’ Anidride carbonica (CO2), prodotto principalmente della combustione di combustibili fossili, e il metano (CH4), prodotto dalle attività agricole che stanno contribuendo al riscaldamento globale.
Altra conseguenza è l’innalzamento del livello del mare. L’aumento delle temperature porta allo scioglimento dei ghiacciai, aumentando il livello del mare, che può causare delle inondazioni e liberare sostanze nocive che danneggiano l’ecosistema.
Sara Bilbili, Arianna Evangelisti e Romaissa Khalfadir Classe 3ªG