ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Quirico Filopanti di Budrio (BO) - 1F

Andrea Vanzo si racconta «Il pianoforte è la mia vita»

La 1F delle Filopanti di Budrio ha intervistato il compositore, che spiega l’origine della sua passione «Soulmate, ovvero ’anime gemelle’, è la mia composizione preferita e l’ho dedicata a mia madre»

Andrea Vanzo è un compositore di 36 anni. All’età di 11 anni ha cominciato a suonare il pianoforte, il suo sogno era quello di scrivere colonne sonore per i film.

Ha composto numerosi brani che, grazie ai social, hanno acquisito popolarità, diventando sottofondo di milioni di video in tutto il mondo, inclusi contenuti creati da celebrità e marchi di rilievo.

Andrea è nato a Bologna, cresciuto in un borgo sulle colline bolognesi e ora vive a Loiano, nella sua casa circondata da animali e natura. Oltre alla musica, la sua grande passione sono i gatti Kiko e Nebula.

Vanzo, qual era il suo sogno da bambino? «Il mio sogno era suonare la batteria allo Zecchino d’Oro, ma questo strumento non mi dava la possibilità di esprimermi al meglio e a dodici anni ho iniziato a suonare il pianoforte eme ne sono innamorato. Per me è sempre stato come un amico. Ho iniziato a creare composizioni e avrei voluto comporre colonne sonore di film ispirandomi al mio idolo John Williams».

Qual è stata la sua prima composizione? «L’ho creata circa alla vostra età, 12 anni, non so per quale motivo le ho dato un titolo in inglese ’The evening’, mai pubblicata. Invece la mia prima composizione pubblicata è stata ’Alchemy’».

La sua composizione preferita? «Difficile a dirsi, ma forse è ’Soulmate’, dedicata a mia mamma, vuol dire anima gemella. Pensata per lei perché è la persona più importante della mia vita, mi ha sempre spinto a essere onesto e mi ha reso una persona sensibile».

Come è riuscito a portare la sua musica a livelli così alti? «L’ho fatto grazie alla costanza, determinazione e disciplina, con le quali ho potuto costruire il mio sogno da pianista. Costanza per essermi esercitato ogni giorno per migliorare ancora di più. Determinazione per non essermi mai arreso e aver continuato a suonare anche nei momenti più difficili. Disciplina perché per suonare il pianoforte bisogna avere delle regole».

Come ha raggiunto tutti questi followers? «Grazie alle mie composizioni più famose come ’Valzer d’Inverno’. Anni fa ero anti-social; quando uscì Facebook, fu mia madre a costringermi ad installarlo, ma durante la pandemia ho studiato marketing musicale, mi sono messo in gioco sui social e a pubblicare i miei primi video dove suonavo nel mio salotto. Da lì ho raggiunto il mondo intero».

Classe 1F 

 

La musicoterapia può produrre cambiamenti significativi. Il ruolo della musica è fondamentale nelle scuole, perché porta numerosi benefici, sviluppa le capacità espressive, favorisce lo sviluppo delle emozioni, l’integrazione e il rilassamento, influendo positivamente sull’apprendimento linguistico. È stato dimostrato che l’integrazione della musica nella vita quotidiana, tramite l’utilizzo di ninne nanne, l’ascolto di musica e l’esecuzione di giochi musicali con i propri bambini, favorisca il loro sviluppo musicale. Mattia (nome di fantasia), un nostro compagno di classe delle elementari, è un bambino con disabilità di 12 anni, vive in carrozzina, una delle attività delle attività che pratica è la musicoterapia, la musica serve a farlo rilassare e a farlo sentire in un altro mondo. Durante la ricreazione veniva portato dall’ insegnante in sala strumenti e c’erano vari modi per avvicinarlo alla musica: gli veniva messo un braccialetto con dei sonagli.

Con l’insegnante intonavamo alcune melodie e si rilassava.

Un’altra attività era prendere un grande telo con i colori , il resto della classe si posizionava alle estremità per tenderlo e Mattia veniva posizionato al centro con degli strumenti e associavamo lo sventolio del telo con la musica, rimaneva incantato e noi eravamo contenti che fosse felice.

 

Andrea, nei suoi video, suona il pianoforte in luoghi difficili da raggiungere, gli abbiamo chiesto come abbia fatto a trasportarlo, questa la sua risposta: «Il segreto è nello strumento stesso, in realtà è un pianoforte smontabile. L’ho pensato e disegnato insieme a mio padre Umberto, ed è stato costruito con la collaborazione del falegname Massimo Russo. Il pianoforte si compone di 5 parti che si possono assemblare, sono state costruite delle sacche apposite per poterlo trasportare a spalla ovunque. Lo abbiamo trasportato, grazie all’aiuto di almeno 5 persone, sullo Sciliar, in Giordania nel Wadi Rum, sull’ Etna e in Sardegna a Su Tingiosu, nel Sinis».

Classe 1F: Sofia, Manuel, Sofia C., Anna, Emma, Luca, Alessandro, Rida, Ali, Sara, Elisa, Emma G., Lorenzo, Yakin, Eduard, Pietro, Alessandra, Michele, Alex, Pamela, Andrea, Luca S., Nicole, Elena. Docenti Casale e Di Bari.

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