ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Barocci di Monbaroccio (PU) - 1A, 2A, 3B

Il paesaggio dietro la Gioconda? Valli e colline sono le nostre

Una geologa e una storica dell’arte hanno spiegato la suggestiva ipotesi: Leonardo dipinse per il suo quadro più celebre il Montefeltro e Valmarecchia

Quest’anno la scuola Barocci ha scelto per il consueto laboratorio interdisciplinare il tema “Ponti, porte e portali”, interpretato in senso reale e simbolico. Su questo argomento abbiamo incentrato le nostre attività. Di un ponte molto noto, infatti, ci hanno parlato la geologa Olivia Nesci e la storica dell’arte, paesaggista Rosetta Borchia, venute a trovarci. Le due esperte, “cacciatrici di paesaggi”, ci hanno illustrato le prove della loro scoperta riguardante il quadro forse più famoso al mondo: la Gioconda di Leonardo da Vinci.

Gli studi di Olivia e Rosetta hanno scientificamente dimostrato che il paesaggio che fa da sfondo al dipinto, che comprende anche un ponte, è un mosaico che assembla luoghi tra il Montefeltro e la Valmarecchia, zone che Leonardo ha avuto modo di visitare durante i suoi spostamenti. La suggestiva ipotesi è suffragata da dati geomorfologici, storici, topografici, da foto aeree e satellitari. Le studiose hanno dimostrato come nello sfondo della Gioconda si rintraccino valli, calanchi, colline del nostro territorio, un tempo parte del Ducato di Urbino. Le ricercatrici hanno, inoltre, rinvenuto le tracce anche di un ponte, ora scomparso, visibile proprio dietro la spalla sinistra della gentildonna. A sostegno della teoria, sono addotte prove anche di carattere storico che attestano il legame tra Leonardo e il territorio del Ducato di Urbino.

Alcuni studiosi, infatti, ritengono che il personaggio rappresentato nel quadro non sia la fiorentina Monna Lisa, bensì Pacifica Brandani, gentildonna che Giuliano de’Medici incontra alla corte di Urbino, divenuta sua amante. Pacifica muore di parto dando alla luce Ippolito, riconosciuto dal padre Giuliano, il quale, come ricordo da donare al piccolo, commissiona, proprio a Leonardo, un ritratto della madre prematuramente scomparsa. Nel frattempo Giuliano de’ Medici muore e Leonardo rimane senza committente. L’artista decide di andare in Francia portando con sé il quadro, che lì viene ultimato e consegnato al re.

Molto incuriositi da quanto illustrato da Olivia e Rosetta, abbiamo chiesto loro di accompagnarci a Pennabilli, per confrontare dal vivo paesaggio e sfondo della Gioconda. Abbiamo potuto così osservare la sorprendente coincidenza tra l’opera leonardesca e le alture della Valmarecchia.

«Mai avremmo pensato – hanno detto Olivia e Rosetta – di ottenere un successo così straordinario in un contesto scolastico! L’argomento che abbiamo affrontato era complesso, un intreccio di nozioni scientifiche e storiche che avrebbero potuto sembrare insormontabili. Eppure ci siamo trovate davanti una platea di occhi e orecchi fissi su di noi, segno di un interesse e una partecipazione che ci hanno sorpreso e deliziato. É stato un momento di grande condivisione e scoperta».

Leonardo Filippini, Elena Peerik classe III B secondaria Barocci

 

La scuola Barocci è andata in visita a Pennabilli, suggestivo borgo dell’Alta Valmarecchia. La scelta della meta non è stata casuale. Argomento del laboratorio annuale interdisciplinare, infatti, sono i ponti, le porte, i portali intesi in senso reale e metaforico. In questo territorio abbiamo individuato numerosi elementi per noi oggetto di studio. La ricerca è iniziata dall’Orto dei Frutti Dimenticati ideato dalla fantasia del poeta, sceneggiatore Tonino Guerra.

Un giardino che accoglie antichi sapori e alberi, ora non più coltivati. Proprio all’inizio, abbiamo varcato l’Arco delle Favole. Un passaggio dal mondo della realtà al mondo della fantasia, grazie al quale puoi perdere la memoria e ricordare solo il giorno più bello della tua vita.

Poco oltre abbiamo scoperto un’altra porta: la Porticciola delle Lumache, incastonata nella facciata di una cappella costruita con le pietre di chiese scomparse della Valmarecchia; destinata a non essere mai aperta. Abbiamo interpretato le lumache come il simbolo di un tempo che scorre lento, a dispetto della frenesia della vita quotidiana. Proseguendo il percorso, ci ha colpito una porta per il significato dell’iscrizione latina che riproduce: «ostium no hostium», cioè entrata non per il nemico. Un’altra porta osservata è stata quella dell’antico castello di Pennabilli: elemento di difesa a protezione del centro abitato. Infine, molto originale abbiamo trovato il portale della cappella che ospita il dipinto “L’angelo coi baffi”, ispirato ad un racconto di Tonino Guerra.

Nadia Azzolina, Eva Boccalini, Emily Farisello e Nicole Gasparelli classe IA secondaria Barocci

 

Il 4 marzo le classi 2A e 2B della secondaria “L. Pirandello” hanno incontrato l’avv. Rosalia Cipolletta, Presidente del circolo “Il Ragusello”, Legambiente Pesaro. Hanno compreso cos’è Legambiente: un’associazione che educa al rispetto dell’ambiente. In particolare hanno imparato quanto l’acqua sia indispensabile. Anche grazie ad alcuni video e presentazioni è stato mostrato quanti litri d’acqua servono per costruire alcuni oggetti: ad esempio per uno smartphone 13.000 litri, per una t-shirt bianca, l’indumento più comune al mondo, 2.700 litri. Non si deve sprecare questa risorsa. Addirittura è preferibile bere l’acqua del rubinetto perché è molto controllata: nel nostro territorio ci sono più di 380 analisi al giorno. Basta solo aspettare qualche minuto prima di berla o metterla in frigo per eliminare l’odore del cloro.

Classe 2ª A secondaria Pirandello 

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